Dalla visita all’acquisto tutto quello che devi sapere

L’acquisto di un apparecchio acustico parte sempre da una visita audiologica. Vediamo tutto quello che succede dal momento in cui si entra in un centro acustico, fino al momento dell’acquisto.

Incominci a non sentire bene

Comunemente, ci sono alcuni campanelli di allarme che ti spingono a eseguire un test dell’udito. I più comuni sono:

  • chiedi spesso a parenti e amici di ripetere quello che hanno detto;
  • alzi sempre di più il volume della televisione;
  • ti perdi le chiamate al cellulare e gli allarmi dei vari elettrodomestici;
  • i tuoi familiari si lamentano che non capisci quello che ti dicono.

Anche solo uno o tutti questi segnali in genere ti spingono a recarti presso un centro acustico. O molto più spesso sono proprio i tuoi familiari a invitarti a fare un test dell’udito. Sentire bene è importante, non solo per una vita sociale più attiva, ma anche per proteggere il cervello dai rischi di una demenza senile precoce.

Il cervello che non sente e che non è più stimolato da impulsi sonori, si addormenta e con il tempo rischia di perdere le sue funzionalità vitali portandoti verso uno stato di isolamento e depressione. Per questo è importante correre ai ripari ai primi segnali.

Il test dell’udito

È dunque questo il momento in cui decidi di recarti in un centro acustico per il test dell’udito.

“L’esame è molto semplice e non invasivo.” Ci spiega l’ing. Luca Del Bo titolare del centro Del Bo Tecnologia per l’ascolto “Si svolge in una stanza priva di eco e isolata acusticamente. L’audiometrista, il dottore che svolge l’esame, ti farà indossare un paio di cuffie attraverso le quali ti invia dei suoni alle varie frequenze. Comincerà a inviarli a un volume molto basso per aumentare gradatamente. Non appena sentirai il suono dovrai alzare la mano. Il valore di quel suono a quella frequenza e quel volume verrà riportato su un foglio per formare il tuo audiogramma, ovvero la fotografia del tuo udito. Vengono poi effettuati esami audiometrici con le parole in silenzio e con rumore di competizione, impedenzometria, e anche questionari per valutare le disabilità uditive”

La scelta degli apparecchi acustici

Gli esami audiometrici sono la base per la scelta degli apparecchi acustici.

Il tipo di apparecchio acustico che ti viene proposto dall’audioprotesista dipende da molti fattori, primo fra i quali lo stile di vita. Persone più attive e più giovani in età lavorativa possono richiedere un apparecchio acustico più performante, mentre le persone anziane possono desiderare un apparecchio facile da usare. Sarà l’esperienza e la capacità dell’audioprotesista a guidare il paziente nella scelta del dispositivo più adatto.

Anche se apparentemente gli apparecchi acustici possono sembrare tutti uguali, differiscono molto per funzionalità, potenza e modalità di ricarica. Si può sceglie infatti di avere un apparecchio acustico alimentato con le pile usa e getta o con i più pratici caricabatteria, proprio come i cellulari.

>> leggi anche Panoramica Sui Tipi Di Apparecchi Acustici

La regolazione degli apparecchi acustici

Una volta selezionati gli apparecchi acustici, questi vanno regolati sulla propria perdita uditiva, quella fotografata nell’esame dell’udito con l’audiogramma, sullo stile di vita, età, capacità cognitive, esigenze di ascolto.

La prima regolazione è di norma sottodimensionata. Vale a dire che si regola l’apparecchio acustico per un’amplificazione leggermente inferiore a quella necessaria, per abituare gradatamente l’orecchio ai nuovi suoni.

Questo è particolarmente importante se la perdita uditiva è grave o se il periodo di privazione sonoro è stato molto lungo. Poi pian piano nel tempo di un mese circa, si adatta gradatamente la regolazione fino ad arrivare all’amplificazione ottimale per la perdita uditiva.

I controlli periodici

Sono poi indispensabili controlli periodici, specie nel primo anno, per regolare correttamente l’apparecchio acustico e per la manutenzione necessaria per mantenere in salute oltre che il proprio udito anche l’apparecchio acustico.

La manutenzione

Una volta imparate le tecniche per mantenere pulito il proprio apparecchio acustico è bene fare una costante manutenzione. Sono semplici operazioni, ma che andrebbero eseguite quotidianamente, come la pulizia dell’apparecchio e della cupolina in silicone con un semplice panno morbido.

Se la cupolina è ostruita da un eccesso di cerume è necessario pulirla accuratamente per mantenere efficiente il proprio apparecchio acustico.

>> Leggi anche ‘Come Fare La Manutenzione Degli Apparecchi Acustici: Le Cose Da Sapere’


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Come fare la manutenzione degli apparecchi acustici: le cose da sapere

La perdita dell’udito è una sfida che molte persone devono affrontare quotidianamente, e gli apparecchi acustici sono un prezioso ausilio per migliorare la qualità della vita sociale e delle relazioni. Per garantire che questi dispositivi funzionino in modo efficace e per lungo tempo, è importante fare una corretta manutenzione. In questo articolo, ti spieghiamo le operazioni fondamentali per la cura dei tuoi apparecchi acustici.

1. Pulizia quotidiana

Una corretta igiene è importante per mantenere gli apparecchi acustici in ottime condizioni. Ecco alcuni suggerimenti per la pulizia quotidiana:

  • Lava le mani
    Prima di toccare i tuoi apparecchi acustici, assicurati di lavare accuratamente le mani per evitare di trasferire sporco o unto sulla superficie degli apparecchi.
  • Utilizza un panno morbido o un fazzoletto di carta
    Utilizza un panno morbido o un fazzoletto di carta anche inumidito con alcool per pulire e sgrassare delicatamente gli apparecchi acustici. Sebbene la maggior parte degli apparecchi acustici sia resistente all’acqua, evita di usarli quando fai la doccia o il bagno. Evita anche l’uso di solventi, poiché potrebbero danneggiare l’involucro.
  • Pulisci la cupolina (per gli apparecchi retroauricolari)

Togli la cupolina in silicone e lavala con acqua e sapone, asciugala e rimettila in posizione.

2. Controlla sempre lo stato delle batterie

Che il tuo apparecchio acustico sia ricaricabile o con pile usa e getta, ecco alcuni consigli:

  • Tieni le batterie a portata di mano
    Assicurati di avere sempre delle batterie di riserva a disposizione. Non aspettare che siano completamente scariche prima di cambiarle. Potresti rimanere senza la possibilità di utilizzare i tuoi apparecchi acustici.
  • Mettili in carica tutte le notti
    Se i tuoi apparecchi acustici sono del tipo ricaricabile, ricordati di metterli in carica tutte le notti, in modo che siano pronti e carichi tutte le mattine quando ti svegli. Se non usi gli apparecchi per qualche motivo, lasciali sempre in carica.

3. Conservazione notturna

Durante la notte, è importante conservare gli apparecchi acustici in modo sicuro:

  • Utilizza un contenitore apposito
    Utilizza la scatolina caricatore o la scatolina che è stata fornita alla consegna per la conservazione notturna. Questo aiuta a proteggerli dalla polvere e da eventuali danni accidentali e anche dalla curiosità dei vostri animali domestici! Se sono ricaricabili avranno già il loro contenitore che funziona anche da ricarica. Riponeteli al suo interno rispettando l’ordine destro e sinistro.
  • Tieni gli apparecchi acustici lontani da fonti di calore e umidità
    Evita di posizionare gli apparecchi acustici vicino a fonti di calore, come termosifoni o stufe, e proteggili dall’umidità.

4. Manutenzione professionale

Oltre alle pratiche di manutenzione quotidiana, è importante sottoporre gli apparecchi acustici a una manutenzione professionale periodica almeno una o due volte all’anno. Ecco cosa dovresti fare:

  • Controlli regolari con il tuo audioprotesista
    Pianifica controlli regolari con il tecnico specializzato. Questi professionisti possono effettuare pulizie più approfondite e apportare eventuali regolazioni necessarie.
  • Aggiornamenti e riparazioni
    Se riscontri problemi o cambiamenti nella tua capacità uditiva, è possibile che il tuo udito sia peggiorato o che i tuoi apparecchi acustici siano danneggiati. Consulta il tuo audioprotesista per un nuovo controllo dell’udito o per la regolazione dei tuoi apparecchi acustici.

La manutenzione adeguata degli apparecchi acustici è fondamentale per garantire la migliore esperienza uditiva e lunga vita ai tuoi apparecchi acustici. Con la pulizia quotidiana, la sostituzione regolare delle batterie e le visite periodiche dal tuo audiologo, ti permettono di godere di tutti i benefici che questi dispositivi ti offrono, migliorando significativamente la tua qualità della tua vita e delle tue relazioni sociali.


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Gli apparecchi acustici con l’intelligenza artificiale

L’Intelligenza Artificiale è un campo di ricerca e sviluppo che sta catalizzando l’attenzione negli ultimi mesi. I punti di vista e le opinioni sono i più svariati. Dagli accaniti sostenitori, agli scettici, alle persone preoccupate per le interazioni dell’intelligenza artificiale nella propria vita quotidiana e nelle attività lavorative.

Molti riconoscono il potenziale dell’Intelligenza Artificiale nel trasformare numerosi settori, inclusi quelli sanitario, industriale, dei trasporti, finanziario e dell’assistenza ai clienti. L’Intelligenza Artificiale offre infatti opportunità per l’automazione di processi ripetitivi, l’ottimizzazione delle operazioni e l’elaborazione di grandi quantità di dati per generare informazioni significative.

Dall’altra parte solleva importanti questioni etiche e di responsabilità. Ci sono preoccupazioni riguardo all’uso improprio dell’Intelligenza Artificiale, sull’influenza delle decisioni automatizzate su questioni critiche come la salute e la sicurezza, oltre alla trasparenza e responsabilità delle decisioni prese dagli algoritmi di Intelligenza Artificiale.

Anche il mondo degli apparecchi acustici sta traendo numerosi vantaggi dall’introduzione dell’Intelligenza Artificiale. Alcuni sono già realtà, mentre altri rappresentano prospettive future promettenti che possono offrire vantaggi significativi sia per gli utenti finali che per i professionisti del settore.

La rete neurale profonda

Uno degli aspetti dell’intelligenza artificiale che è già realtà negli apparecchi acustici è la Rete Neurale Profonda (DNN Deep Neural Network). Ma di cosa si tratta? È un algoritmo di intelligenza artificiale ispirato al funzionamento di apprendimento del cervello umano tramite affinazioni successive.

L’allenamento di una DNN avviene attraverso un processo chiamato “apprendimento automatico” o “machine learning”. Durante l’allenamento, la rete neurale esamina molti dati e adatta automaticamente le informazioni per migliorare la sua capacità di apprendimento e di compiere altre attività specifiche.

Ciò che rende una rete neurale “profonda” è il numero di strati, ognuno dei quali elabora gli input in modo progressivamente più complesso. L’output di un livello diventa l’input per il livello successivo, e così via, consentendo alla rete di apprendere caratteristiche e informazioni sempre più dettagliate e complesse.

Le DNN sono state utilizzate con successo in diverse applicazioni, come il riconoscimento vocale, la visione artificiale, la traduzione automatica e molte altre. La loro capacità di apprendere da grandi quantità di dati e di estrarre caratteristiche complesse ha reso le DNN una tecnologia chiave nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

Ma come la rete neurale profonda entra nel mondo degli apparecchi acustici?

Alcuni apparecchi acustici utilizzano già la rete neurale profonda per analizzare milioni di scenari sonori differenti e per restituire all’utilizzatore esattamente quel suono per un ascolto sempre più naturale. Il numero scenari sonori analizzati è fondamentale perché è importante processare un numero di dati che non sia troppo piccolo per un risultato impreciso, ma nemmeno troppo sofisticato.

Per l’utilizzatore finale tutto questo si traduce in termini di comfort di ascolto e in termini di discriminazione vocale, di comprensione della voce e delle conversazioni anche in ambienti difficili, rumorosi. Quindi il cervello si affatica di meno perché supportato dalla presenza della rete neurale profonda. La DNN è già realtà negli apparecchi acustici Real di Oticon, gli unici oggi in grado di sfruttare la rete neurale profonda.

Tecnologie già presenti e prospettive future

L’Intelligenza Artificiale ha già una sua importanza nell’ottimizzazione di alcune funzioni e processi, ma molti altri sono ancora oggetto di ricerca e sviluppo e vedranno la luce in un prossimo futuro. Vediamo quali:

Personalizzazione degli ambienti sonori

Gli apparecchi acustici evoluti consentono già l’impostazione dei diversi ambienti sonori predefiniti, come il ristorante, gli spazi aperti ecc. per adattare l‘ascolto e migliorare la qualità del suono. Questi ambienti sono predefiniti in base ai più comuni utilizzi dell’apparecchio acustico. In futuro l’Intelligenza Artificiale potrebbe essere utilizzata per imparare dall’esperienza specifica dell’apparecchio acustico e per adattarlo in modo automatico e personalizzato alle esigenze individuali. Attraverso l’analisi di dati specifici, come lo stile di vita, l’ambiente acustico circostante e le caratteristiche dell’udito, l’Intelligenza Artificiale può ottimizzare le impostazioni degli apparecchi acustici per offrire una migliore qualità del suono e una maggiore chiarezza.

Riconoscimento del parlato

La capacità di riconoscimento vocale è già una realtà nei moderni apparecchi acustici. Sono infatti in grado di amplificare il parlato e attenuare i rumori di sottofondo per un ascolto più chiaro. L’introduzione dell’intelligenza artificiale potrebbe portare ulteriori vantaggi rendendo l’esperienza maggiormente dinamica e discriminando tra i vari toni di voci, filtrandoli e amplificandoli in maniera più naturale consentendo agli utenti di concentrarsi su ciò che è importante per loro.

Regolazione da remoto

Attraverso app specifiche realizzate dai produttori di apparecchi acustici e attraverso la connessione internet, la regolazione da remoto degli apparecchi acustici è già realtà. Questa rappresenta una grande opportunità sia per i professionisti dell’udito, sia per gli utilizzatori che possono usufruire della regolazione dei loro apparecchi acustici ovunque si trovino. In futuro tramite l’analisi dei dati audiologici del paziente, queste regolazioni potrebbero essere automatiche senza l’intervento dell’audioprotesista che potrebbe comunque mantenere il suo ruolo di supervisore e consulente del paziente.

Cosa possiamo aspettarci ancora dall’Intelligenza Artificiale?

Monitoraggio e analisi dei dati

Gli apparecchi acustici possono integrare sensori e algoritmi di Intelligenza Artificiale per monitorare e analizzare continuamente i dati relativi all’udito e alla salute dell’utente. Ciò può consentire di individuare tempestivamente eventuali cambiamenti nell’udito e fornire feedback dettagliati sia all’utente che ai professionisti sanitari per adattare le impostazioni degli apparecchi acustici.

Miglioramento dell’esperienza utente

L’Intelligenza Artificiale può essere utilizzata per sviluppare interfacce utente più intuitive e intelligenti, semplificando l’uso degli apparecchi acustici. Ad esempio, potrebbe essere possibile controllare gli apparecchi acustici attraverso comandi vocali o utilizzando l’apprendimento automatico per adattarsi alle preferenze dell’utente nel tempo.


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Pulire gli orecchi dal cerume: tutte le cose da non fare

 

Ti sei mai chiesto quale sia il modo migliore per pulire i tuoi orecchi dal cerume? Se la risposta è sì, forse avrai cercato in rete e avrai trovato parecchi rimedi. Qui vogliamo spiegarti quali sono le buone pratiche per prendersi cura dei propri orecchi.

Devi sapere che gli orecchi sono organi estremamente complessi e delicati a cui dedicare la giusta attenzione. Oltre a essere la sede dell’udito sono anche quella dell’equilibrio e un danno all’orecchio può causare non soro problemi all’udito, ma anche alla deambulazione.

Cos’è il cerume e a cosa serve?

Il cerume è una sostanza prodotta dalle ghiandole degli orecchi per proteggere il condotto uditivo esterno da infezioni, irritazioni e altri danni. In generale, non è necessario rimuovere il cerume a meno che non causi problemi all’udito o sia presente in quantità eccessive che causano una sensazione di pienezza e di occlusione.

La pulizia degli orecchi dovrebbe essere effettuata solo se necessario e preferibilmente con un panno imbevuto di acqua tiepida. L’ausilio di altri strumenti deve essere eseguita sotto la guida di un professionista qualificato. L’uso di oggetti come cotton fioc o altri oggetti appuntiti può causare danni all’orecchio, tra cui traumi al condotto uditivo, infezioni e addirittura la perforazione del timpano.

In generale, si consiglia di evitare la pulizia eccessiva degli orecchi e di consultare un medico o un professionista dell’udito qualificato per la pulizia professionale degli orecchi , se necessario.

I cotton fioc

I professionisti dell’udito e gli otorinolaringoiatri sconsigliano di usare i cotton fioc per pulire gli orecchi, poiché possono spingere il cerume all’interno del canale uditivo, causando occlusioni e potenziali danni all’udito.

cotton fioc per pulire le orecchie

Inoltre, se non si utilizzano in modo corretto, è possibile causare danni al timpano o al canale uditivo esterno. Ad esempio, se si spinge il cotton fioc troppo in profondità nell’orecchio, si rischia di perforare il timpano o di causare un’irritazione al canale uditivo.

Il corpo umano è in grado di eliminare il cerume in modo naturale, quindi, a meno che non si abbia un eccesso di cerume o un’occlusione del canale uditivo, non è necessario pulire gli orecchi. In caso di dubbio, è sempre meglio rivolgersi a un medico o a un professionista dell’udito per una valutazione e una pulizia professionale degli orecchi.

I coni di cera

I coni di cera per pulire gli orecchi , noti anche come coni auricolari o candele auricolari, non sono considerati sicuri per la pulizia degli orecchi. Sono costituiti da un cono di tessuto cerato che viene inserito nel canale uditivo esterno e acceso all’estremità esterna.

coni di cera per pulire orecchi

Non esiste alcuna prova scientifica che dimostri l’efficacia dei coni di cera per la pulizia degli orecchi e ci sono diversi rischi associati al loro utilizzo, tra cui:

  • Possibilità di lesioni all’orecchio: la cera fusa dal cono potrebbe colare nell’orecchio e causare lesioni all’orecchio esterno o al timpano.
  • Rischio di ustioni: il cono acceso può causare bruciature dell’orecchio o del viso.
  • Rischio di occlusione: la cera del cono potrebbe spingersi più in profondità nel canale uditivo, causando un’occlusione.

Questi coni si basano sul principio che il calore creato dalla combustione attiri il cerume all’esterno. In realtà non esiste alcuna documentazione scientifica che supporti questa teoria e il materiale che si deposita sul cono a fine del trattamento non è in realtà cerume, ma il semplice prodotto di combustione della cera.

In generale, i professionisti dell’udito e gli otorinolaringoiatri sconsigliano l’uso dei coni di cera per la pulizia degli orecchi e suggeriscono di rivolgersi a un medico o a un professionista dell’udito per una valutazione e una pulizia professionale degli orecchi.

Le gocce auricolari

Esistono diversi tipi di gocce auricolari che possono essere utilizzate per la pulizia degli orecchi , ma in generale è importante fare attenzione a come si usano queste soluzioni.

gocce per pulire le orecchie

In primo luogo, è importante seguire le istruzioni del produttore per l’uso e verificare che la soluzione auricolare sia adatta per le proprie esigenze specifiche. In secondo luogo, è importante non utilizzare mai le gocce auricolari se si sospetta di avere un’occlusione del canale uditivo o un’infezione dell’orecchio, poiché queste soluzioni potrebbero peggiorare il problema.

Inoltre, se si utilizzano le gocce auricolari per la pulizia degli orecchi, è importante farle agire per il tempo raccomandato e poi lavare l’orecchio con acqua tiepida per rimuovere la soluzione auricolare e il cerume.

In generale, se si ha un eccesso di cerume o un problema di occlusione del canale uditivo, è sempre meglio rivolgersi a un medico o a un professionista dell’udito per una valutazione e una pulizia professionale degli orecchi .

Gli strumenti di rimozione del cerume a spirale

Gli strumenti di rimozione del cerume a spirale sono dispositivi utilizzati per la pulizia del canale uditivo esterno. Questi strumenti sono progettati per rimuovere il cerume accumulato all’interno del canale uditivo attraverso una spirale flessibile.

pulire orecchie spirale

Sono di solito sono costituiti da una spirale in metallo o plastica morbida, attaccata a un manico di plastica o metallo. La spirale viene inserita delicatamente nel canale uditivo e ruotata lentamente per rimuovere il cerume.

Gli strumenti a spirale per la rimozione del cerume sono generalmente considerati facili da usare, ma è importante usarli con cautela e solo dopo aver consultato un medico o un professionista dell’udito. In alcuni casi, l’uso improprio può causare lesioni all’orecchio, danni al timpano o ulteriori problemi di udito.

Le cuffie per il lavaggio degli orecchi

Negli USA viene commercializzato OtoSet Ear Cleaning System un sistema di pulizia degli orecchi che utilizza un dispositivo a spruzzo per rimuovere il cerume in eccesso dall’orecchio. OtoSet è costituito da una cuffia che viene riempita con una soluzione di lavaggio auricolare e una punta auricolare morbida e flessibile.

OtoSet è pensato solo per un uso professionale e funziona inserendo la punta auricolare nel canale uditivo e spruzzando la soluzione di lavaggio auricolare nel canale uditivo. La soluzione di lavaggio auricolare ammorbidisce il cerume e lo rimuove in modo delicato.

Il prodotto non è utilizzato in Italia e non risulta autorizzazione ufficiale dell’ AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco.

Come togliere un tappo di cerume?

Solo se il cerume viene prodotto in eccesso e causa una sensazione di pienezza e ovattamento è necessario procedere alla sua rimozione. In tutti gli altri casi il cerume prodotto in quantità adeguata svolge una funzione di protezione e lubrificazione fondamentale per l’orecchio. Se invece causa problemi, la sua rimozione deve essere effettuata con cautela per evitare di causare lesioni all’orecchio. Ecco alcuni consigli generali:

  • Consultare un medico o un professionista dell’udito: se si ha un tappo di cerume, è importante rivolgersi a un medico specialista audiologo per la rimozione, soprattutto se si ha un problema di occlusione del canale uditivo o si hanno altri problemi di udito.
  • Non usare i cotton fioc: come accennato in precedenza. L’uso dei cotton fioc per rimuovere il cerume può spingere il cerume più in profondità nel canale uditivo, causando un’occlusione.
  • Utilizzare le gocce auricolari solo se consigliate dal medico specialista. Le gocce auricolari possono ammorbidire il cerume e aiutare a rimuoverlo in modo naturale. Tuttavia, è importante seguire le istruzioni del produttore e non utilizzarle se si ha un’infezione dell’orecchio o un problema di occlusione del canale uditivo.

In generale, la rimozione del tappo di cerume deve essere effettuata da un medico. Se si ha un problema di occlusione del canale uditivo o altri problemi di udito, è importante rivolgersi a un medico per una valutazione e una pulizia professionale degli orecchi.


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Come allungare la vita delle pile degli apparecchi acustici

In commercio esistono diversi tipi di apparecchi acustici che si differenziano, per la forma, per le funzionalità ma anche per il tipo di alimentazione.

Sono sempre più diffusi gli apparecchi acustici ricaricabili, che si mettono in carica ogni sera proprio come un cellulare, ma ancora molti degli apparecchi acustici sono alimentati con pile usa e getta.

Le pile sono del tipo zinco-aria, cioè si attivano con l’ossigeno una volta che il sigillo adesivo viene rimosso. Finché l’adesivo rimane al suo posto, le batterie in genere hanno una scadenza di tre anni. Una volta rimossa la protezione, la durata della batteria dipende dalle sue dimensioni, dal tipo di utilizzo, dall’umidità, dalle esigenze di amplificazione e dall’utilizzo dello streaming Bluetooth, che consuma risorse aggiuntive.

Diverse dimensioni, diversi colori

In commercio esistono quattro tipi di batterie che alimentano diversi tipi di apparecchi acustici. Gli apparecchi acustici più grandi, tipicamente i retroauricolari utilizzano pile più grandi che garantiscono più ore di autonomia.

Per questioni di spazio, invece i piccolissimi apparecchi intrauricolari, detti a volte anche ‘invisibili’ possono ospitare solo pile piccolissime dalla durata inferiore.

Ma non preoccuparti non devi ricordarti numeri o codici, basta che ti ricordi il colore della tua pila.

Questi i quattro modelli in commercio:

pile apparecchi acustici

Tipo Colore Dimensioni Apparecchi acustici Durata media
675 Blu 11,6 mm x 5,4 mm Apparecchi retro auricolari BTE 9-20 giorni
13 Rosso 7,9 x 5,4 Apparecchi BTE e ITE 6-14 giorni
312 Marrone 7,9 x 3,6 Apparecchi mini BTE, RITE e ITC 3-10 giorni
10 Giallo 5,8 x 3,6 Apparecchi mini RITE e CICI 3-7 giorni

Qualche consiglio per farle durare di più

  • Le pile zinco-ariasi attivano con l’ossigeno. Quindi fai attenzione a non rimuovere l’adesivo finché non sei pronto a utilizzare le batterie.
  • Dopo aver rimossol’adesivo aspetta un minuto prima di inserire la batteria nell’apparecchio acustico. Questo le permette di attivarsi.
  • Una volta attivatele batterie funzionano in continuazione. Per risparmiare carica, quando togli gli apparecchi acustici di notte, apri lo sportellino della pila per allungarne la vita.
  • Se rimetti l’adesivoquando non usi l’apparecchio, per esempio di notte, puoi aumentare di poco l’autonomia.
  • La vita di una batteria Dipende dal tipo di perdita uditiva, dal tempo di utilizzo dell’apparecchio acustico e dall’età della batteria stessa. Quindi non usare funzioni che non ti sono necessarie per aumentarne la vita.

E mi raccomando una volta che sono esauste, riporta le batterie usate nel tuo centro acustico o smaltiscile negli appositi raccoglitori o portale in discarica..

Gli apparecchi acustici ricaricabili

Gli apparecchi acustici ricaricabili sono l’ultima evoluzione della tecnologia audio protesica e i produttori sono alla continua ricerca di soluzioni sempre più avanzate per rispondere alle richieste di clienti sempre più esigenti.

Sono dotati di una speciale custodia nella quale si ripongono e che funziona anche da caricabatteria. In alcuni modelli ricaricabili, si possono ancora inserire batterie standard se la carica si esaurisce. A seconda delle modalità di utilizzo, dello streaming audio, gli apparecchi acustici ricaricabili sono in grado di funzionare per tutto il giorno dopo una carica notturna.

apparecchi acustici ricaricabili


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Con l’apparecchio acustico il cervello è più attivo

Se anche tu sei tra quelli che non ne vogliono sapere di indossare gli apparecchi acustici ci sono alcune cose che devi sapere. Pensi gli apparecchi acustici ti facciano sentire vecchio? Vuoi nascondere il tuo problema? Ti vergogni a indossarli? Pensi che siano pesanti, ingombranti, fastidiosi?

Tutti dubbi legittimi che tante persone come te hanno. Però devi sapere che gli apparecchi acustici non solo ti aiutano a sentire meglio, ma migliorano anche la qualità della tua vita. A dirlo sono gli studi scientifici, ma soprattutto gli utilizzatori stessi e i loro famigliari. Chi indossa gli apparecchi si dichiara più attivo, più vitale con una vita sociale e di relazione decisamente superiore.

In Italia le persone con problemi di udito, più o meno gravi, sono 7 milioni e 200mila, e molti di loro potrebbero trarre notevoli benefici dall’utilizzo di un apparecchio acustico, ma solo il 29,5 % al momento li utilizza.

La resistenza iniziale in parte dipende dalla scarsa o incompleta informazione sui benefici e sul livello di tecnologia raggiunto dalle nuove protesi digitali. Spesso gli apparecchi acustici sono visti come ingombranti, fastidiosi, difficili da gestire oltre all’imbarazzo di indossarli e al pregiudizio della gente.

In questo articolo vogliamo spiegarti quali sono i rischi di una sordità non curata e come avvicinarti all’uso degli apparecchi acustici.

I rischi di una sordità non curata

Decidere di non indossare un apparecchio acustico non solo non ti permette di sentire bene, ma ti espone a rischi ben più gravi. Il tempo medio trascorso tra la presa di consapevolezza del disturbo e l’adozione di una protesi acustica arriva fino a sette anni. Rimanere per molto tempo in una condizione di privazione uditiva rende più difficile il recupero successivo, oltre a concorrere a condizioni di depressioneisolamento sociale, fino a una precoce demenza senile a causa degli scarsi stimoli cerebrali ricevuti.

Il trattamento dei deficit acustici attraverso soluzioni uditive è dunque efficace per ritardare la comparsa di disturbi cognitivi mantenendo una buona funzionalità cerebrale e ha un enorme valore preventivo per forme patologiche fortemente connesse all’invecchiamento e dal costo sociale particolarmente elevato.

Convincere un anziano all’acquisto degli apparecchi acustici

I familiari di persone anziane con problemi di udito conoscono bene la reticenza nell’adozione degli apparecchi acustici. Nella maggior parte dei casi gli anziani non ne vogliono nemmeno sentire parlare, dicono di sentirci benissimo e chiudono il discorso senza possibilità di replica.

Un consiglio potrebbe essere quello di accompagnare il proprio familiare a un controllo dell’udito e a un colloquio con uno specialista dell’udito che può illustrare in maniera professionale le caratteristiche e i benefici degli apparecchi acustici.

Le espressioni sorprese dei pazienti che scoprono gli apparecchi acustici sono decisamente un aspetto appagante per un audioprotesista. Spesso non si aspettano che siano così leggeri, quasi impercettibili, che abbiano funzioni tanto avanzate, che si possano regolare tramite app e che siano ricaricabili proprio come un cellulare.

Cosa succede dopo l’acquisto di un apparecchio acustico

Conoscere nel dettaglio il percorso da seguire dopo l’acquisto dell’apparecchio acustico è un altro aspetto fondamentale da tenere presente. C’è sempre un periodo di adattamento che deve essere affrontato con pazienza e con l’accompagnamento professionale di uno specialista. Lo sa bene chi acquista un paio di occhiali con le lenti multifocali. All’inizio non sono rare reazioni di nausea, ma dopo un periodo di adattamento di quegli occhiali non se può più fare a meno!

Lo stesso accade con gli apparecchi acustici: reintrodurre nel mondo dei suoni una persona che per molto tempo ne è rimasta priva richiede un tempo che può variare a seconda del tipo di perdita uditiva e della reattività del paziente e che dura mediamente un mese.

L’applicazione della protesi acustica prevede in primo luogo un esame otoscopico e un’indagine audiologica delle capacità uditive mediante strumentazione idonea che unitamente all’utilizzo di questionari determini il profilo uditivo del paziente e l’entità della sua perdita.

Questi dati sono fondamentali per la scelta della protesi acustica, data l’esistenza in commercio di un’ampia varietà di dispositivi in termini di forma, posizione e caratteristiche.

Selezionata la protesi acustica più adatta, l’audioprotesista procede con l’adattamento personalizzato alla perdita uditiva del paziente. Vista l’ampia diffusione delle protesi acustiche di tipo digitale, l’adattamento avviene per mezzo di software dedicati.

L’assistenza audiprotesica non termina con il periodo di adattamento ma prosegue per tutta la vita dell’apparecchio acustico per eventuali regolazioni e adattamenti e la manutenzione continua.

Cosa dice chi indossa gli apparecchi acustici

Quando una persona prende coscienza del peggioramento della propria vita di relazione sia in famiglia che nel lavoro, arriva in genere la decisione di adottare una protesi acustica.

Un’indagine del Censis del 2019 svolta su 1000 portatori adulti di apparecchi acustici rivela che le motivazioni che portano a tale decisione sono le difficoltà a percepire le voci sussurrate nel 45,5% dei casi, alla necessità di chiedere alle persone di ripetere ciò che hanno detto nel 54,7% dei casi fino alla difficoltà di sentire i programmi alla TV o alla radio nel 26,9% degli intervistati.

Sempre secondo questa indagine prevale la richiesta di una protesi poco visibile, nel 38,8% dei casi e che sia tecnologica e innovativa, nel 33,4% dei casi, mentre il 28,8% predilige facilità di utilizzo e autonomia.

Dopo l’adozione, i portatori si dichiarano soddisfatti nell’86,7% dei casi. Se hai dunque un familiare reticente nell’acquisto o tu stesso hai dei dubbi un consiglio è quello di parlare con qualcuno che ha già acquistato l’apparecchio acustico e che te ne descriverà entusiasta tutti i suoi benefici.

Infatti il 72% delle persone dichiarano che se ne avessero conosciuto tutti i vantaggi avrebbero acquistato gli apparecchi acustici molto prima.

La tecnologia degli apparecchi acustici

Nello scorso anno sono state applicate in Italia circa 450.000 protesi acustiche, delle quali circa il 40% sono totalmente o parzialmente rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale, mentre il restante 60% è distribuito privatamente.

La spesa annua per ricerca e sviluppo delle aziende produttrici, con un incremento – dal 2010 al 2017 – del 75%, conferma l’enorme spinta all’innovazione tecnologica del settore.

Questi investimenti hanno permesso di raggiungere livelli tecnologici e prestazionali impensabili fino a poco tempo fa: riconoscimento della voce in ambiente rumoroso, restituzione della profondità del suono, perfetta integrazione tra i due apparecchi acustici, selezione automatica dei programmi di ascolto in base ai diversi ambienti quotidiani, collegamento wireless con dispositivi elettronici (smartphone, radio, televisione), cancellazione del feedback (fischi e ronzii) e piena compensazione dell’ipoacusia senza fastidi.


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Se l’apparecchio acustico fischia: cosa fare

Può capitare che l’apparecchio acustico fischi, mentre lo si indossa o quando lo si sfila. Ma anche in altre occasioni puoi percepire fastidiosi sibili provenienti dal tuo apparecchio acustico.

È importante sapere che se l’apparecchio acustico è indossato e adattato correttamente non deve fischiare. Quindi se questo accade significa che qualcosa non va. Vediamo dunque perché succede e che cosa fare per risolverlo.

Il feedback degli apparecchi acustici

Il fischio degli apparecchi acustici viene definito feedback e si verifica quando il suono che avrebbe dovuto entrare nel canale uditivo rimbalza e torna indietro nel microfono dell’apparecchio acustico. Il suono viene quindi ri-amplificato, e produce un fischio fastidioso.

Il feedback può verificarsi in diverse situazioni, come ad esempio quando indossi gli apparecchi acustici al mattino, quando li sfiori con una sciarpa o quando li togli la sera. Questo accade perché per qualche istante gli apparecchi acustici si sfilano e non sono nella posizione corretta. Dunque il suono rimbalza e provoca il fischio.  

In generale il feedback degli apparecchi acustici è il segnale che qualcosa non va oppure che necessitano di una pulizia approfondita.

Perché gli apparecchi acustici fischiano e cosa si può fare

Gli apparecchi acustici di ultima generazione sono dotati di sofisticati circuiti digitali per la rimozione del feedback, ma ci sono diverse situazioni che possono causare il fischio.

Ecco le più comuni e come risolverle:

Non aderiscono perfettamente

Indossare gli apparecchi acustici, facendoli aderire perfettamente alla parete interna del canale uditivo, spesso può bastare per eliminare il fischio. Ma può capitare che anche gli orecchi, come ogni parte del corpo, cambino nel tempo. L’invecchiamento, l’aumento o la perdita di peso possono influire sulla forma degli orecchi. Se questi si modificano, può capitare che l’auricolare non aderisca più perfettamente. Questo significa che il suono amplificato che arriva al microfono nell’orecchio torna indietro provocando il feedback. Per risolvere, basta chiedere all’audioprotesista di modificare i terminali dell’apparecchio o realizzarli su misura.

Volume troppo alto

Quando non senti bene spesso sei tentato di alzare il volume degli apparecchi acustici. Difficilmente questa è la soluzione adatta perché alzare troppo il volume può causare il fischio. Per risolvere è sufficiente abbassare progressivamente il volume dell’apparecchio acustico fino al punto in cui il suono non crea un feedback.

Se però hai spesso la necessità di alzare notevolmente il volume, forse il tuo apparecchio acustico non è regolato correttamente per la tua perdita uditiva. Forse il tuo udito è peggiorato o si è modificato. In questo caso puoi consultare il tuo audioprotesista per una regolazione più adatta.

Cerume nell’orecchio

Se il canale uditivo è ostruito da un eccesso di cerume, il suono non può passare. Quindi rimbalza e gli apparecchi iniziano a fischiare. Infatti gli apparecchi acustici aiutano a sentire perché amplificano i suoni e li trasmettono verso l’interno attraverso il canale uditivo. È dunque importante che questo sia pulito e libero da corpi estranei.

Se il cerume è eccessivo, può anche bloccare il canale uditivo e – oltre a causare problemi agli apparecchi acustici – causa mal d’orecchio o perdita di udito. In questo caso fai pulire le orecchie da un professionista. In condizioni di normalità il cerume non causa occlusioni perché viene espulso naturalmente verso l’esterno.

In ogni caso è sempre bene fare una pulizia costante della cupolina dell’apparecchio per rimuovere il cerume in eccesso e migliorare l’efficienza dell’apparecchio acustico.

Il tubicino è danneggiato

In alcuni casi il tubicino trasparente che collega l’apparecchio acustico all’auricolare che si inserisce nell’orecchio può indurirsi e accorciarsi. In questo caso il tubicino tira l’auricolare che esce leggermente dal canale e non ha più la giusta aderenza. La semplice sostituzione del tubicino, a cura del tuo audioprotesista, ripristina l’efficienza dell’apparecchio acustico.

Se comunque dopo queste verifiche i tuoi apparecchi acustici continuano a fischiare, contatta il tuo centro acustico e segnala il problema. Quando gli apparecchi sono applicati correttamente e regolati per la tua perdita uditiva non devono fischiare.

Foto di copertina: stockking – www.freepik.com


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La manutenzione dell’apparecchio acustico: come prendersene cura

Hai appena comprato un apparecchio acustico o l’hai acquistato da un po’ e ti stai chiedendo come fare per prendertene cura per farlo durare più a lungo e per fare in modo che funzioni sempre al meglio?

È facile. Quello che devi fare sono pochi semplici gesti quotidiani che ti spieghiamo qui.

  1. Pulisci tutti i giorni il tuo apparecchio acustico con un panno morbido e asciutto. Non servono sapone e detergenti. Ti basta pulire il tuo apparecchi acustico con il panno in microfibra in dotazione con qualsiasi apparecchio acustico o con un semplice fazzolettino di carta. Scegli tu se farlo tutte le sere quando lo togli o la mattina quando lo indossi. Questo ti aiuterà a mantenerlo pulito ed evitare accumuli di polvere e sporco che potrebbero compromettere il suo funzionamento.
  2. Se hai bisogno di una pulizia più profonda usa solo prodotti specifici. Chiedi consiglio al tuo audioprotesista su quello più adatto. Per nessun motivo usa detergenti generici per la casa come sgrassatori o prodotti per il bagno. Potrebbero avere agenti aggressivi che danneggiano il tuo apparecchio acustico.
  3. Almeno una volta alla settimana, ma meglio tutti i giorni, pulisci la cupolina dall’eventuale cerume. La cupolina è quel piccolo “cappellino” in silicone che protegge il ricevitore e che si inserisce all’interno dell’orecchio. Rimuoverla è molto semplice. Basta afferrarla con due dita e con un lieve movimento ondulatorio staccarla dal ricevitore. Una volta rimossa è sufficiente pulirla con acqua e sapone neutro avendo cura di asciugarla bene prima di inserirla nuovamente.
  4. Ricordati sempre di riporre l’apparecchio acustico in un luogo asciutto, lontano da fonti di calore e di umidità e non facilmente raggiungibile da bambini o animali domestici che potrebbero inghiottirlo accidentalmente (eh sì è già capitato!).

Come sanificare l’apparecchio acustico

Se desideri fare una pulizia più profonda puoi sanificare l’apparecchio acustico per eliminare eventuali batteri. Anche questa è un’operazione molto semplice che però va fatta con prodotti specifici come ad esempio OtoVita Spray. In alternativa puoi usare anche un prodotto per la sanificazione delle mai che abbiamo imparato a usare nel periodo della pandemia.

  1. Poni l’apparecchio acustico su un fazzolettino di carta
  2. Spruzza il prodotto per sanificare su entrambi i lati
  3. Lascia agire il prodotto per qualche secondo
  4. Asciuga accuratamente l’apparecchio acustico con un fazzolettino di carta

Come sostituire il paracerume

Questa operazione va fatta solo quando l’apparecchio acustico è intasato dal cerume e la sola pulizia della cupolina non è sufficiente.

Ma come rendersi conto che il paracerume è da sostituire? In genere le prestazioni dell’apparecchio acustico cominciano a diminuire e non si sente più bene come al solito. Se anche dopo la pulizia la situazione non cambia allora forse è il caso di sostituire il paracerume.

In genere è un’operazione che viene eseguita periodicamente dal tuo audiopotesista, ma se vuoi puoi eseguirla in autonomia procurandoti un kit per la sostituzione del paracerume. Ti spieghiamo come fare in questo video:

https://www.youtube.com/watch?v=4i0p3nznHJU

Cosa fare se…

Può capitare che a volte il tuo apparecchio acustico non funzioni come deve. Ecco alcune situazioni che possono verificarsi e come porvi rimedio.

In ogni caso se hai qualche dubbio il consiglio è sempre quello di rivolgerti al tuo audioprotesista e non improvvisare soluzioni. Gli apparecchi acustici sono oggetti estremamente tecnologici e preziosi, potresti rischiare di danneggiarli irreparabilmente.

Se l’apparecchio acustico non funziona

  1. Verifica che sia acceso
  2. Verifica che la batteria sia carica
  3. Verifica che la batteria sia inserita correttamente
  4. Verifica che il paracerume non sia otturato (rivolgiti al tuo audioprotesista)
  5. Il microfono o il tubetto sono danneggiati (rivolgiti al tuo audioprotesista)

Se l’audio non è chiaro o è distorto

  1. Verifica che la batteria sia carica
  2. Verifica che l’apparecchi acustico sia inserito correttamente nell’orecchio
  3. L’apparecchio acustico è danneggiato (rivolgiti al tuo audioprotesista)

Se l’apparecchio acustico fischia

  1. Verifica che l’apparecchio sia inserito correttamente
  2. Se fischia mente usi il telefono verifica il corretto utilizzo con il telefono
  3. I settaggi non sono impostati correttamente (rivolgiti al tuo audioprotesista)

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Apparecchi acustici di ultima generazione: tutte le caratteristiche

 

I moderni apparecchi acustici sono un concentrato di tecnologia. Le grandi case produttrici investono continuamente in ricerca e sviluppo per proporre soluzioni sempre più piccole ed evolute.

Un po’ di storia

Il primo apparecchio acustico della storia si può far risalire al 1600. Era un ”orecchio” in metallo da applicare agli orecchi. Le cosiddette ‘trombe acustiche’ hanno fatto la loro apparizione nel 1800. Erano dei coni principalmente in metallo che venivano puntati verso la fonte del suono per catturarlo e trasportarlo all’interno dell’orecchio.

Nel secolo scorso l’artigianato ha ceduto il passo alla tecnologia elettronica. Nel 1913, Siemens fu una delle prime aziende a offrire apparecchi acustici con amplificatori a valvole. Questi primi apparecchi erano grandi quanto un pacchetto di sigarette e dunque poco pratici e non indossabili. Il Modello 56 di Acousticon, a metà degli anni ‘20, fu uno dei primi apparecchi veramente portatili, sebbene fosse piuttosto pesante. Alcuni dei progressi tecnologici si ebbero nel dopoguerra con il Miniature 75 di Zenith, di dimensioni tascabili, che favorì il processo di transizione verso protesi sempre più piccole ed efficienti.

Negli anni ’50 i transistor portarono a miglioramenti sorprendenti negli apparecchi acustici in termini di dimensioni e prestazioni. È qui che nascono le attuali definizioni degli apparecchi acustici BTE (Behind The Ear), cioè apparecchi acustici retro auricolari. Il passo successivo è stato quello di inserire gli apparecchi acustici nell’orecchio (ITE, In The Ear) e poi, man mano che diventavano sempre più piccoli, nel canale uditivo (ITC, In The Canal). Ora gli apparecchi acustici possono essere inseriti completamente nel condotto uditivo (CIC, Completely In Canal).

Fino ai primi anni ’90, la maggior parte degli apparecchi acustici era ancora analogica e consisteva in un microfono, un amplificatore e un altoparlante. Ma grazie ai componenti miniaturizzati per computer e alla tecnologia di elaborazione audio alla fine degli anni ’80 è nato il primo apparecchio acustico digitale.

Gli apparecchi acustici digitali

Oggi tutti gli apparecchi acustici sono completamente digitali. Utilizzando la potenza dei microchip sono in grado di elaborare i suoni in ingresso in maniera sofisticata per amplificare alcune frequenze e attenuarne altre.

Ormai tutti gli apparecchi acustici di ultima generazione offrono un ascolto sempre più naturale e sono personalizzabili nelle diverse situazioni di vita quotidiana. Attraverso un’app dedicata è possibile selezionare non solo il volume ma anche applicare filtri per ottimizzare l’ascolto. In ogni situazione l’apparecchio acustico calibra opportunamente i suoni in entrata amplificando il parlato e attenuando i rumori di fondo come il brusio nei locali affollati.

Grazie alla tecnologia Bluetooth gli apparecchi acustici si collegano tra di loro per un suono più omogeneo e si connettono con tutti i dispositivi audio compatibili, come il telefono, la TV o il computer. E così si possono fare telefonate a mani libere, trasmettendo l’audio direttamente negli apparecchi acustici, così come il sonoro della televisione.

Inoltre, la miniaturizzazione dei processori li ha resi sempre più piccoli e leggeri. Anche gli apparecchi acustici retro auricolari, che si indossano dietro il padiglione, vengono realizzati in differenti tonalità per adattarsi al colore dei capelli e dell’incarnato per essere sempre più discreti.

Infine, ultima rivoluzione a fare la sua apparizione nel mondo degli apparecchi acustici riguarda le modalità di ricarica. Se tradizionalmente gli apparecchi acustici sono alimentati con pile usa e getta, da 6 anni sono arrivati sul mercato gli apparecchi acustici ricaricabili. La prima azienda a realizzarli è stata la svizzera Phonak nel 2016. Le dimensioni e le funzioni rimangono analoghe, ma a vincere è la praticità. Infatti gli apparecchi acustici vengono riposti ogni sera in un’apposita custodia che funziona da caricabatteria. È sufficiente lasciarli in carica durante la notte per avere una giornata intera di utilizzo.

In futuro gli apparecchi acustici saranno ancora più piccoli, tecnologicamente avanzati e personalizzati per adattarsi sempre più alle esigenze di ascolto di ogni persona.


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Da cosa dipende il prezzo di un apparecchio acustico

 

Pensi che gli apparecchi acustici siano troppo cari e che il prezzo non sia giustificato per le loro dimensioni e le loro funzioni? Proviamo a spiegarti da cosa dipende il prezzo degli apparecchi acustici e come scegliere un apparecchio acustico di buona qualità a un prezzo corretto.

La tecnologia

Gli apparecchi acustici sono un vero e proprio concentrato di tecnologia. Sono in effetti potenti computer ridotti alle dimensioni di pochi millimetri con processori miniaturizzati in grado di elaborare i suoni con chiarezza e precisione. Il principio di funzionamento è semplice, ma richiede una tecnologia avanzata: i suoni captati dai microfoni vengono elaborati e amplificati digitalmente dal microchip e quindi inviati al timpano.

Gli apparecchi acustici sono in grado di elaborare i suoni in maniera estremamente raffinata. Infatti amplificano alcuni suoni, come il parlato, le conversazioni, il volume della televisione e contemporaneamente ne abbassano altri, come il brusio di fondo in ambienti affollati, il rumore del motore dell’automobile e altri suoni di secondaria importanza. Tutto questo per un ascolto ottimale in ogni situazione.

Gli apparecchi acustici sono in grado di individuare le voci migliorando la comprensione nel rumore, garantendo un ottimo comfort di ascolto. Questa caratteristica è particolarmente importante per ridurre l’affaticamento di ascolto negli ambienti molto rumorosi. Gli apparecchi acustici vengono completamente personalizzati e regolati sia sulla base di prove audiometriche di nuova concezione che riproducono le condizioni di ascolto più critiche, che sullo stile di vita della persona. Questo tipo di adattamento, basato sulle reali esigenze e sulla capacità di ascolto di ogni singola persona, rappresenta il nuovo approccio della terapia audioprotesica.

Ricerca e sviluppo

Le principali case produttrici di apparecchi acustici, come Oticon, Phonak e ReSound, investono ogni anno circa il 10% dei loro profitti nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie. Questo investimento continuo e costante permette l’evoluzione degli apparecchi acustici verso una migliore qualità di ascolto, più naturale, per un miglior comfort di utilizzo. Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante, permettendo di realizzare apparecchi acustici sempre più piccoli e funzionali, per rispondere alle richieste degli utilizzatori più esigenti.

Ad esempio gli ultimi apparecchi acustici Oticon sono alimentati da una rete neurale profonda integrata, un tipo di intelligenza artificiale evoluta, in grado di replicare il modo in cui lavora il cervello. Per questo sono stati acquisiti 12 milioni di scenari sonori dalla vita reale, affinché l’apparecchio acustico imparasse la a comportarsi al meglio in ogni situazione di ascolto.

Le funzioni

Le funzioni disponibili per gli apparecchi acustici influiscono notevolmente sul prezzo finale. Gli apparecchi acustici di ultima generazione sono dotati di modalità streaming e si collegano via wifi con i principali dispositivi audio. Così si possono ricevere le telefonate direttamente tramite l’apparecchio acustico oppure l’audio del televisore, del computer e di altri device compatibili.

Hanno inoltre la possibilità di regolare le impostazioni da remoto, collegandosi tramite una rete internet con il proprio centro acustico, dovunque ci si trovi. Una app dedicata permette anche di accedere alle diverse funzioni.

Gli apparecchi acustici più semplici, della fascia “entry level” sono comunque ottimi dispositivi che soddisfano le esigenze primarie di ascolto, garantendo un suono nitido e naturale in ogni situazione, anche negli ambienti più rumorosi. Rinunciare alle funzioni avanzate non significa avere un apparecchio acustico di bassa qualità. È un po’ come succede con gli smartphone: ne esistono di diversi modelli e prezzi, con funzioni più o meno avanzate, ma tutti sono in grado di garantire le funzioni di base a livelli di qualità.

Il tipo di apparecchio acustico

Anche il tipo di apparecchio acustico influisce sul prezzo. Gli apparecchi acustici intrauricolari, i cosiddetti invisibili che si inseriscono all’interno del condotto uditivo hanno in genere un prezzo più alto perché devono essere realizzati su misura.

Pochi infatti lo sanno, ma per poter adattare gli apparecchi intrauricolari al proprio orecchio deve essere realizzato un calco in pasta di silicone che aderisce perfettamente al condotto e al padiglione auricolare, dal quale viene realizzata la forma del guscio dell’apparecchio.

L’operazione, effettuata da un audioprotesista, è assolutamente indolore e dura pochi minuti, ma questo comporta l’attesa di qualche giorno per poter indossare questi apparecchi. Il tempo necessario per la realizzazione del guscio personalizzato con una stampante 3D.

Questo operazione non è necessaria invece per gli apparecchi acustici retroauricolari che sono invece ‘universali’ e adattabili immediatamente a qualsiasi orecchio.

Le modalità di ricarica

Infine anche la modalità di ricarica influisce sul prezzo dell’apparecchio acustico.

Esistono oggi in commercio due tipi di apparecchi acustici:

  • Gli apparecchi acustici alimentati con pile usa e getta
  • Gli apparecchi acustici ricaricabili

Anche in questo caso i due tipi di apparecchi acustici hanno prezzi differenti. Gli apparecchi acustici con pila usa e getta hanno un costo inferiore, ma a questo va aggiunto il costo delle pile (in media circa 4-5 euro al mese) che varia a seconda del modello e del tipo di utilizzo dell’apparecchio. Ad esempio se si usa molto spesso la modalità streaming per guardare al TV o ricevere telefonate, la durata della batteria diminuisce.

Gli apparecchi acustici ricaricabili sono di poco più cari e comprendono il caricabatteria, una custodia intelligente in cui si ripongono gli apparecchi acustici e che può funzionare anche in assenza di corrente. È un oggetto di design dalle forme accattivanti e dotato di led che indicano lo stato e l’avanzamento della ricarica.

Conclusioni

Dunque abbiamo fatto una rapida panoramica sui vari tipi di apparecchi acustici, sulla tecnologia e sulle modalità di ricarica per spiegare i costi degli apparecchi acustici.

Spero che a questo punto ti sia più chiaro da cosa dipende il prezzo degli apparecchi acustici e quale scegliere in base alle tue esigenze e al tuo portafoglio. Se hai bisogno di un consiglio in più, non esitare a compilare il modulo che trovi qui sotto e saremo felici di rispondere a tutte le tue domande.


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Pile o ricaricabili: quali sono gli apparecchi acustici migliori

Esistono diversi tipi di apparecchi acustici: retroauricolari, intrauricolari, con pile o con batterie ricaricabili e non sai quale scegliere, quale è il migliore per te? Qui proviamo a spiegarti la differenza tra gli apparecchi acustici alimentati a pile e quelli ricaricabili per capire qual è il più adatto a te e alla tua sordità.

Apparecchi acustici alimentati a pile

Tradizionalmente gli apparecchi acustici sono sempre stati alimentati a pile. Si tratta di pile molto piccole, le cosiddette pile a bottone. Ne esistono di 4 tipi che si diversificano per il colore, così non dovrai ricordarti il modello della pila, ma semplicemente il colore.

Queste le principali pile utilizzate negli apparecchi acustici e la loro durata teorica:

TipoColoreDimensioniApparecchi acusticiDurata media
675Blu11,6 mm x 5,4 mmApparecchi retro auricolari BTE9-20 giorni
13Rosso7,9 x 5,4Apparecchi BTE e ITE6-14 giorni
312Marrone7,9 x 3,6Apparecchi mini BTE, RITE e ITC3-10 giorni
10Giallo5,8 x 3,6Apparecchi mini RITE e CICI3-7 giorni

Ma quali sono gli apparecchi acustici che usano le pile e perché ci sono pile differenti?

Gli apparecchi acustici che usano pile usa e getta sono fondamentalmente tutti, dagli endoauricolari, cioè quelli piccolissimi che si inseriscono all’interno del condotto uditivo, sia i retroauricolari che si posizionano dietro il padiglione.

Apparecchi acustici intrauricolari
apparecchi acustici retroauricolari
Apparecchi acustici retroauricolari

Più è piccolo l’apparecchio acustico, più sarà piccola la sua pila e di conseguenza anche minore la sua durata. Ad esempio gli apparecchi acustici ‘invisibili’ che si inseriscono all’interno dell’orecchio usano la pila gialla che è quella che ha una durata minore, che va dai 3 ai 7 giorni a seconda dell’utilizzo e delle funzioni attivate.

Anche gli apparecchi acustici con le pile possono avere funzioni avanzate come lo streaming e la connessione wifi con i vari dispositivi audio, dal telefono, al televisore, al computer. Non si deve pensare che gli apparecchi acustici con le pile siano tecnologicamente meno avanzati rispetto ai ricaricabili.

Il vantaggio degli apparecchi acustici con le pile sta principalmente nel prezzo. Infatti questi apparecchi hanno in genere un prezzo leggermente inferiore rispetto ai ricaricabili, ma a questo però si deve aggiungere il costo delle pile che si aggira in media attorno ai 10 euro al mese, per una vita dell’apparecchio acustica media di 5 anni.

Apparecchi acustici ricaricabili

Da 6 anni sul mercato sono arrivati gli apparecchi acustici ricaricabili. La prima azienda a realizzarli è stata la svizzera Phonak nel 2016. Oggi tutti i principali produttori di apparecchi acustici, da Oticon a ReSound hanno nella loro gamma di prodotti gli apparecchi acustici ricaricabili.

Si tratta di apparecchi acustici di alta gamma, tecnologicamente avanzati, che sono dotati di una custodia che funziona anche come caricabatteria. Gli apparecchi vengono posizionati nella loro custodia la notte e si ricaricano proprio come un cellulare per garantire una giornata intera di ascolto. La custodia è dotata di led luminosi che indicano l’andamento e lo stato della ricarica.

Sono prodotti accattivanti anche dal punto di vista del design. Intatti le varie case produttrici hanno investito molto anche nella creazione di custodie belle ed eleganti dalle forme tondeggianti.

Caricabatteria Resound
Caricabatteria Oticon

Gli apparecchi acustici ricaricabili sono solo i retro auricolari, vale a dire quelli che si indossano dietro l’orecchio. I minuscoli invisibili infatti non sono disponibili nella versione ricaricabile.

Il principale vantaggio degli apparecchi acustici ricaricabili è senza dubbio la praticità. Infatti ci si può dimenticare delle pile usa e getta senza rischiare di rimanere a secco nel bel mezzo di una conversazione. La custodia può essere mantenuta sempre sotto carica quando si è in casa, ma quando si è in viaggio garantisce comunque due cicli di ricarica completi se non allacciata alla rete elettrica.

Dunque quale scegliere?

Abbiamo visto che, di fatto, le caratteristiche degli apparecchi acustici a pile e di quelli ricaricabili sono le stesse.

Scegli dunque gli apparecchi a pile se volete tassativamente un apparecchio invisibile che non è disponibile nella versione ricaricabile o se volete risparmiare un po’ sull’acquisto, ma tenete presente che dovrete aggiungere il costo per l’acquisto delle pile.

I nostri apparecchi acustici a pile

Scegli apparecchi acustici ricaricabili se preferite la praticità, se avete una vita molto attiva, vi muovete spesso, sia per lavoro, sia per piacere per avere la garanzia di avere un apparecchio acustico sempre carico.

I nostri apparecchi acustici ricaricabili


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Il periodo di adattamento dell’apparecchio acustico

Se stai pensando di comprare un apparecchio acustico e ti chiedi cosa succede dopo l’acquisto, quanto tempo sarà necessario per abituarti e se comincerai subito a sentire bene o avrai dei fastidi, qui ti spieghiamo nel dettaglio tutto quello che succede dopo l’acquisto. Ma cominciamo dall’inizio.

I tipi di apparecchi acustici

Esistono diversi tipi di apparecchi acustici: retro auricolari che si indossano dietro il padiglione o intrauricolari che si inseriscono all’interno del condotto. Oppure apparecchi acustici si differenziano per il tipo di ricarica: ci sono quelli alimentati con le pile usa e getta e quelli dotati di un caricatore proprio come quello di un cellulare.

Qualunque sia il tipo di apparecchio acustico scelto il percorso di adattamento è simile per ogni modello.

Cosa fare prima dell’acquisto

La scelta e l’acquisto di un apparecchio acustico devono essere fatti con attenzione, prendendo in considerazione diversi fattori, primo fra tutti il quadro audiologico del paziente. Per questo è necessario un esame audiometrico che inquadri esattamente la perdita uditiva del paziente, sulla quale viene regolato l’apparecchio acustico.

Anche lo stile di vita del paziente è fondamentale per la scelta dell’apparecchio acustico. Chi non ha specifiche esigenze, non ha un vita estremamente attiva può scegliere un modello base senza particolari funzioni, che permetta comunque un’ottima qualità di ascolto. Chi invece ha una vita più intensa, chi è ancora attivo lavorativamente, chi parla lingue straniere, chi è spesso fuori casa può orientarsi verso modelli tecnologicamente più avanzati, ricaricabili, con funzioni di streaming wifi.

Cosa succede dopo l’acquisto

Una volta scelto l’apparecchio acustico adatto alle proprie esigenze, questo viene regolato sulla base dei risultati del test dell’udito per adattarsi alla propria perdita uditiva. Questa operazione viene fatta da un audioprotesista, uno specialista che tramite un software dedicato imposta i livelli di amplificazione dell’apparecchio acustico per ogni frequenza.

In genere le prime regolazioni sono ‘sottodimensionate’ vale a dire che l’amplificazione non è regolata la massimo livello, per consentire al paziente un’introduzione graduale dei suoni. Infatti chi è rimasto per lungo tempo in privazione sonora, ha bisogno di abituare progressivamente l’udito.

La prima sensazione di chi indossa gli apparecchi acustici è quella di stupore e di riscoperta di suoni ormai dimenticati, come il fruscio della carta, la voce bisbigliata e tanti altri flebili suoni che prima non si percepivamo.

Come ogni novità introdotta nella propria quotidianità, anche l’apparecchio acustico potrebbe causare un fastidio temporaneo. Il consiglio è sempre quello di parlarne con il proprio audioprotesista e di essere pazienti nei primi giorni di utilizzo e di indossarli con continuità per permettere all’orecchio di adattarsi.

Il periodo di adattamento

Dopo la prima regolazione di base sono necessari aggiustamenti periodici per configurare gli apparecchi acustici fino alla regolazione finale che si ha generalmente dopo 30 giorni dall’acquisto. Questo tempo è soggettivo e dipende anche dal grado di sordità. Alcuni pazienti necessitano di più tempo, alcuni meno, ma in media questo è il periodo necessario per la maggior parte delle persone.

Durante i primi 30 giorni sono necessarie sedute di regolazione e di adattamento periodiche, con una frequenza di 10 giorni, durante le quali l’audioprotesista verifica le sensazioni del paziente e regola di conseguenza i livelli dell’apparecchio acustico per portarli al valore ottimale.

Queste sedute sono anche importanti per spiegare al paziente come gestire i propri apparecchi acustici, come sostituire le pile, come fare la pulizia fai da te, particolarmente importante per la durata e l’efficienza del proprio apparecchi acustico.

Dopo il periodo di adattamento

Trascorsi i 30 giorni l’apparecchio acustico è ben configurato e il paziente è in grado di portarlo con ottimo beneficio. Dopo questo periodo e bene mantenere alcuni incontri di controllo e regolazione, ma con una frequenza inferiore, in genere ogni tre o quattro mesi. Il numero di questi incontri dipende dalla capacità del paziente di fare la corretta manutenzione degli apparecchi acustici. I pazienti particolarmente autonomi possono effettuare i controlli anche solo due volte all’anno nei quali si verifica la funzionalità dell’apparecchio e se necessario si ripetono i controlli audiologici per verificare che i dati audiometrici siano invariati. In caso contrario si adegua la regolazione al nuovo quadro audiologico.

In alcuni casi gli incontri periodici possono essere effettuati anche in videoconferenza e le regolazioni possono essere fatte da remoto se l’apparecchi acustico lo consente.

Quando si acquista un apparecchio acustico online chi fa la regolazione?

Per la legge italiana, la regolazione dell’apparecchio acustico deve essere sempre fatta presso un centro acustico qualificato, dunque dopo l’acquisto online sul nostro sito è necessario prenotare la regolazione presso il nostro centro di Milano.

La durata di un apparecchio acustico

Qualsiasi apparecchio acustico, di qualsiasi tipologia o modello di ricarica ha una vita media di cinque o sei anni. Dopo tale periodo è consigliabile sostituirlo con un nuovo modello più avanzato. La tecnologia audio protesica è in continua evoluzione e periodicamente vengono messi sul mercato apparecchi acustici con nuovi processori a vantaggio di un ascolto migliore e più naturale.


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Gli apparecchi acustici invisibili non sono per tutti

La pubblicità martellante, le esigenze estetiche e il desiderio di mascherare il proprio problema sono i motivi principali che spingono le persone a preferire gli apparecchi acustici “invisibili”. Tutti vorrebbero un apparecchio acustico “invisibile”, che si nasconda completamente all’interno del condotto uditivo. Ma sono davvero gli apparecchi acustici migliori? E sono adatti a tutti?

Cosa sono gli apparecchi acustici invisibili

Con apparecchio acustico “invisibile” si intende un dispositivo che si applica interamente nel condotto  uditivo per non essere praticamente visibile dall’esterno. Endoauricolare è il termine tecnico per questa categoria di protesi acustiche che utilizzano circuiti molto simili agli apparecchi esterni retroauricolari, che si posizionano dietro al padiglione dell’orecchio.

Gli endoauricolari possono essere a inserzione più o meno profonda, dai CIC (Completely-In-the-Canal) che hanno una parte visibile, anche se con fatica, ai più profondi e discreti IIC (Invisible-In-the-Canal), sino agli apparecchi semi fissi, la cui applicazione può essere fatta solo con l’ausilio di un microscopio audiologico.

Apparecchi acustici retroauricolare

Realizzati su misura

Gli apparecchi acustici endoauricolari proprio per la loro conformazione devono essere realizzati su misura per aderire perfettamente alla forma del condotto udito.

Primo passo verso un apparecchio acustico endoauricolare è la presa del calco del condotto auricolare, detta impronta, che si esegue iniettando con una siringa una pasta a base siliconica che si solidifica in qualche minuto. L’operazione è veloce e assolutamente indolore.

L’impronta auricolare viene scansionata e digitalizzata per permettere ai tecnici di adattare, con la modelizzazione computerizzata, le dimensioni del circuito e della pila alla morfologia dell’orecchio. Quindi il modello viene inviato a una stampante 3D per la realizzazione automatica della parte esterna, il cosidetto guscio. Poi il tecnico termina l’apparecchio acustico inserendo nel guscio i componenti elettronici e il portapila.

La realizzazione dell’impronta del condotto uditivo

Vantaggi e svantaggi degli apparecchi acustici invisibili

Gli apparecchi acustici “invisibili” hanno l’innegabile vantaggio dell’estetica, ma proprio per il loro posizionamento all’interno del condotto uditivo hanno alcune controindicazioni. L’apparecchio di fatto chiude il condotto auricolare imprigionando i suoni tra l’apparecchio acustico e il timpano. Ciò può creare un ascolto rimbombante e meno naturale particolarmente evidente nelle sordità lievi. 

Inoltre gli apparecchi acustici invisibili richiedono un periodo di adattamento di qualche mese, non sempre soddisfacente per il paziente. Per questo motivo l’audioprotesista deve illustrare bene al paziente i vantaggi e i punti deboli degli apparecchi acustici endoauricolari, per evitare motivi di insoddisfazione.

Infine negli apparecchi acustici la pila è piccolissima e ha una durata inferiore rispetto ad altre pile di dimensioni maggiori. Le dimensioni ridotte dell’apparecchio inoltre non consentono funzioni avanzate come la connessione wi-fi diretta.

Le prestazioni in termini di amplificazione ed elaborazione dei suoni sono paragonabili agli altri modelli retroauricolari anche se per le sordità gravi e profonde è sempre consigliabile una protesi retro auricolare più potente e performante.


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I cinque consigli per la salute del tuo udito

Le orecchie sono organi estremamente delicati, a volte sottovalutate, a cui spesso non si dedica la giusta attenzione. Oltre a essere la sede dell’udito sono anche quella dell’equilibrio e una corretta cura e prevenzione può aiutarti a sentire e a sentirti meglio. Ma vediamo quali sono i principali conisigli per prenderti cura delle tue orecchie e del tuo udito.

1. Evita i rumori forti

La prima regola che non smetteremo mai di ripeterti è quella di evitare i rumori forti. Ma come? E quali sono i rumori forti? Come li riconosco?

Un primo metodo empirico è quello di evitare rumori che ti danno fastidio. Tutti noi siamo infastiditi dal rumore di un ambulanza o dal suono di una sveglia. Questo è un buon punto di partenza, perché questi sono proprio i suoni al limite della soglia uditiva di tolleranza oltre la quale il nostro udito può subire dei danni.

Quindi ti chiederai se il suono dell’ambulanza o il rumore del traffico possono procurare un danno al tuo udito. Ovviamente ascoltare questi rumori per un tempo limitato non provoca alcun danno, se non un fastidio momentaneo, ma essere sottoposti per un periodo prolungato a rumori ad alta intensità è sicuramente dannoso.

Per essere più precisi tutti i rumori superiori agli 85 dB (il suono di una sveglia) causano danni permanenti all’udito se ascoltati per più di 8 ore. Lo sa chi lavora nell’edilizia, specialmente nei cantieri o nell’industria tessile o manifatturiera dove spesso i livelli di rumore all’interno delle fabbriche sono superiori alla soglia di tolleranza.

Anche i concerti e gli eventi dal vivo sono potenzialmente dannosi perché raggiungono volumi molto elevati, fino a 120 dB, ben oltre la soglia di tolleranza. E non dimentichiamoci la musica ascoltata con le cuffie o con gli auricolari. Anche in questo caso è bene prestare molta attenzione al volume e non andare mai oltre il 60% del volume totale.

Quindi come proteggerci dai rumori forti? La prima regola è quella di evitarli il più possibile, vale a dire non transitare vicino a un cantiere o non fare lunghe passeggiate in strade troppo trafficate. Ma se proprio non si possono evitare, come nel caso di lavoratori sottoposti costantemente a rumori forti è d’obbligo usare delle protezioni acustiche per proteggere le orecchie dal rumore esterno. Anche quando vai a un concerto o un evento dal vivo potrebbe essere una buona regola quella di procurarti dei tappi per le orecchie. E attenzione alla musica troppo forte in cuffia!

2. Fai una corretta igiene delle orecchie

Prendersi cura delle orecchie è importante, così come è importante farlo nel modo giusto. I cotton fioc, ormai lo saprai, non sono il modo migliore per la cura e la pulizia del condotto uditivo. Anzi sono proprio sconsigliati perche anziché pulire rischiano di spingere il cerume all’interno dell’orecchio, causando occlusioni e danni.

Togliere il cerume non deve essere un’ossessione, anzi il cerume svolge un importante ruolo di protezione nei confronti del condotto uditivo, fungendo da barriera meccanica (una trappola capace di imprigionare gli eventuali corpi estranei) e favorisce la corretta lubrificazione e pulizia del condotto esterno.

Quindi non è necessario rimuovere totalmente il cerume all’interno dell’orecchio, anzi è bene lasciarlo perché svolga il suo ruolo di protezione. Se invece ti accorgi che il tuo orecchio produce una quantità eccessiva di cerume, allora potrebbe esserci un problema ed è bene consultare uno specialista.

Dunque per pulire il padiglione auricolare, meglio utilizzare un panno umido, anziché i cotton fioc, o strofinarle delicatamente con le mani leggermente insaponate. Attenzione però a non fare entrare acqua nelle orecchie, che potrebbe rimanere intrappolata e occludere il condotto causando infezioni.

3. Proteggi la testa e le orecchie

Se svolgi attività pericolose o attività sportive agonistiche i traumi alla testa potrebbero essere frequenti. In questi casi utilizza sempre un casco o delle protezioni adeguate per la testa e le orecchie. Infatti il trauma acustico è proprio una delle cause più frequenti di perdite uditive improvvise.

Questo è particolarmente importante nei bambini, anche nelle loro attività quotidiane o nei loro giochi. Evita che si diano colpi in testa o schiaffi vicino alle orecchie o facciano il solito scherzetto di far scoppiare qualcosa di rumoroso a pochi centimetri dall’orecchio. Potrebbe essere molto pericoloso.

4. Segui uno stile di vita sano

Uno stile di vita sano è la migliore prevenzione per molte malattie e anche l’udito ne beneficerà. L’adozione di uno stile di vita sano attenua i rischi legati alla perdita dell’udito oltre a ridurre l’insorgenza di malattie croniche, ritardando la degenerazione neurale legata all’età. Tra le buone pratiche da mettere in atto quotidianamente c’è l’attività fisica, ricreativa, la corretta alimentazione, oltre a una vita sociale attiva. Da evitare il fumo e l’uso di sostanze stupefacenti e l’abuso di alcol.

Una dieta equilibrata, completa di macronutrienti e micronutrienti essenziali in corretta concentrazione è consigliata per il benessere psicofisico generale e non fa eccezione la salute dell’orecchio. Un’alimentazione equilibrata può ridurre la degenerazione neurosensoriale associata all’esposizione al rumore e all’invecchiamento e proteggere dalle infezioni dell’orecchio. L’integrazione di acidi grassi omega 3, vitamine A, C, E e acido folico, così come minerali come magnesio, zinco e iodio è dimostrata essere benefica per il sistema uditivo.

Infine evita il fumo e tutte le forme di uso del tabacco, così come l’esposizione al fumo passivo. Data la relazione tra il consumo di tabacco, le malattie croniche e perdita dell’udito è consigliabile evitarne il consumo per scongiurare i rischi associati al suo abuso. Il fumo passivo è spesso associato all’insorgenza di otite media, specialmente nei bambini.

5. Fai controlli dell’udito periodici

Con l’invecchiamento la pelle perde elasticità, i muscoli si indeboliscono, la vista diminuisce e allo stesso modo il nostro udito subisce delle modificazioni. È un processo fisiologico del tutto naturale che non deve destare preoccupazione fintanto che non influisce o modifica la qualità della vita.

Così come siamo abituati a dover indossare degli occhiali da lettura passati i 40 anni, allo stesso modo dobbiamo essere consapevoli di una perdita uditiva che interessa i suoni più acuti con il passare dell’età. A differenza della vista, la perdita dell’udito è un processo lento e graduale di cui spesso non ci si accorge.

La perdita progressiva dell’udito è dovuta all’invecchiamento delle cellule ciliate presenti all’interno dell’orecchio che hanno la funzione di trasmettere il suono al cervello. Queste cellule non hanno la capacità di rigenerarsi e con il passare degli anni e con l’esposizione ai rumori si deteriorano causando una naturale perdita uditiva dovuta all’età. I giovani al contrario percepiscono suoni più acuti e frequenze più alte che gli anziani non riescono a udire.

Con il passare dell’età è dunque fondamentale prendersi cura del proprio udito anche se non si notano delle perdite gravi. Il test dell’udito è un esame semplice e indolore che può essere eseguito anche dal medico di base, ma è preferibile rivolgersi a uno specialista in grado di svolgere l’esame con la strumentazione più avanzata e in camera silente. Dopo i 60 anni è un esame consigliato a tutti.

Quando invece cominci a richiedere alle persone di ripetere quello che hanno detto o ti perdi il filo del discorso o alzi sempre di più il volume della televisione, allora significa che cominci ad avere una perdita significativa dell’udito. In questo caso è consigliabile non perdere tempo prezioso e prenotare immediatamente un test dell’udito con uno specialista che saprà consigliarti anche la soluzione migliore per recuperare la tua perdita uditiva.

Le persone che hanno agito con tempestività e indossano apparecchi acustici sono più attive, partecipi e hanno una migliore vita sociale. Non bisogna sottovalutare i rischi dovuti all’isolamento che la perdita uditiva induce, che si associano a depressione e demenza senile precoce. Perciò non aspettare e prenota subito un controllo o fai il nostro test dell’udito.


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Foto di copertina: gpointstudio – www.freepik.com

Cosa sono gli apparecchi acustici a orecchio aperto

Hai mai sentito parlare di apparecchi acustici a orecchio aperto e ti sei chiesto cosa significa esattamente? Ed in cosa si distinguono dagli apparecchi acustici a “orecchio chiuso”?

I tipi di apparecchi acustici

Innanzitutto devi sapere che esistono diversi modelli di apparecchi acustici che si dividono in due grandi categorie:

  • I retroauricolari, che si indossano dietro all’orecchio
  • Gli endoauricolari o intrauricolari che si indossano all’interno dell’orecchio

E gli apparecchi acustici a orecchio aperto a che categoria appartengono?

Gli apparecchi acustici a orecchio aperto

Di fatto gli apparecchi acustici retro auricolari sono detti anche a orecchio aperto per la loro conformazione che permette ai suoni di confluire naturalmente all’interno del condotto uditivo.

Infatti gli apparecchi acustici retroauricolari o a orecchio aperto sono costituiti da:

  • un guscio che viene posizionato dietro l’orecchio che contiene il microchip, l’amplificatore, il microfono e la batteria se prevista
  • un ricevitore a forma di cupolina che si inserisce nell’orecchio

La cupolina in silicone, morbida e confortevole, che si inserisce all’interno dell’orecchio non chiude completamente il condotto uditivo e dunque i suoni che provengono dall’esterno si fondono con quelli amplificati dall’apparecchio acustico per un suono più naturale e un ascolto più confortevole.

Al contrario gli apparecchi acustici intrauricolari si inseriscono più o meno profondamente nel condotto uditivo, di fatto occludendolo e creando una sorta di ovattamento che impedisce ai suoni esterni di penetrare.

La storia degli apparecchi acustici a orecchio aperto

Il primo apparecchio acustico a orecchio aperto è comparso sul mercato nel 2003, prodotto dalla danese GN Resound. Resound Air, era un apparecchio retroauricolare munito di un sottile tubicino semirigido che portava il suono amplificato all’ingresso del condotto senza ostruirlo. Fino ad allora il mercato degli apparecchi acustici era dominato dai piccoli endoauricolari perché le persone ambivano “all’invisibilità” senza troppo considerare la soddisfazione d’uso.

“Ero scettico ma un collega me ne aveva parlato bene. – ci racconta Luca Del Bo, ingegnere biomedico e audioprotesista titolare di Del Bo Tecnologia per l’ascolto di Milano – Cosi decisi di farlo provare a un signore di 55 anni, un dirigente d’azienda con una perdita modesta ma molto interessato a non perdere una parola nelle comunicazioni di lavoro. Dovetti faticare non poco a convincerlo perché era già orientato verso un endoauricolare a scomparsa, ma alla fine accettò di provarlo per una settimana. I giorni passarono e quando il paziente entrò nella mia stanza notai la tipica espressione in viso che contraddistingue chi è soddisfatto della scelta. Il dirigente era contentissimo, l’apparecchio era leggero al punto da dimenticarselo addosso ma il vantaggio più importante era nell’ascolto delle voci adesso chiare e definite.” 

Resound Air

Il piccolo Air con la sua custodia dal design a forma di nuvola era destinato a segnare una nuova stagione nel sonnolento mondo audio protesico. L’epoca delle applicazioni a orecchio aperto, l’open fitting per dirla in inglese era inziata.

L’intuizione geniale di Resound Air era proprio lasciare completamente aperto il condotto, cosa che elimina i rimbombi degli apparecchi endoauricolari tradizionali e che rende l’applicazione facile e immediata anche per chi non ha mai indossato un apparecchio prima. Ora gli open fitting coprono oltre il 70% delle applicazioni, sono il best seller per tutti i produttori di apparecchi e i preferiti dagli audioprotesisti.


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Acquistare gli apparecchi acustici online: ecco perchè conviene

Hai trovato in rete alcuni siti che vendono apparecchi acustici online e non sai se fidarti nell’acquisto o vuoi sapere se stai davvero facendo un affare? Ecco allora alcuni utili consigli per acquistare in tutta sicurezza il tuo apparecchio acustico on line.

Lo sappiamo, la pandemia ha fatto registrare un boom di acquisti online, di richieste di cibo in delivery, di consegna di spesa a domicilio con una sostanziale crescita di tutto il mondo dell’e-commerce negli ultimi dodici mesi. Anche oggetti che mai prima d’ora venivano venduti online, come gli apparecchi acustici, fanno la loro comparsa sul web. Si tratta senza dubbio di un’ottima opportunità per acquistare prodotti di qualità a un prezzo inferiore di quello che puoi ottenere in un centro acustico.

Acquistare on line un apparecchio acustico conviene senz’altro, ma è importante però seguire alcune semplici regole.

Di seguito ti indichiamo i nostri consigli per acquistare in sicurezza:

1. No ai prezzi troppo bassi

Un apparecchio acustico non può costare meno di 900/1000 per singolo orecchio, ovvero circa 2000 euro per la coppia. Se trovi in vendita un apparecchio che costa qualche centinaio di euro, non si tratta effettivamente di un apparecchio acustico bensì di un amplificatore. Gli amplificatori acustici sono dei dispositivi molto semplici che amplificano in maniera uniforme tutti i suoni, compresi i fastidiosi rumori di sottofondo. Nel lungo periodo potrebbero causare più danni che benefici.

Al contrario gli apparecchi acustici sono dispositivi digitali con sofisticati processori che permettono una regolazione personalizzata e amplificano in maniera selettiva i suoni, aumentando il volume delle conversazioni e attenuando i rumori di sottofondo per un ascolto naturale. Per questo motivo, un singolo apparecchio acustico non può costare meno di 900 euro circa. Diffida di qualunque apparecchio acustico venduto a un prezzo inferiore!

2. Verifica la credibilità del venditore

Dietro a un venditore di apparecchi acustici ci deve essere un centro professionale a garanzia della qualità del prodotto venduto. Acquista solo da rivenditori che hanno sede in Italia. Sia perché ogni nazione ha un differente regime sanitario sia perché se dovessi avere bisogno di assistenza devi poter contare su un centro vicino o in grado di fornirti supporto da remoto nel tuo paese.

Dunque verifica sempre sul sito del venditore che sia chiaramente specificato il centro acustico di riferimento e che sia facilmente raggiungibile tramite email, numero di telefono e che abbia un sito web dove puoi trovare tutte le informazioni necessarie che ne certifichino la sua attendibilità e credibilità.

3. Acquista apparecchi acustici on-line e ritirali in studio

L’apparecchio acustico per la sua specificità non può essere venduto online e indossato appena ricevuto. Ha bisogno di una regolazione personalizzata da fare in studio. È come acquistare un abito sartoriale. Ci sarà sempre la necessità di regolare la lunghezza delle maniche o l’orlo dei pantaloni. Allo stesso modo l’apparecchio acustico necessita di una regolazione personalizzata che va fatta da un audioprotesista specializzato.

Dunque quando acquisti un apparecchio acustico online verifica sempre che sia inclusa la regolazione personalizzata da fare in studio. Puoi ricevere il tuo apparecchio acustico a casa o farlo spedire nel centro acustico dove ti recherai per la regolazione.

4. Solo marchi conosciuti

I produttori di apparecchi acustici in tutto il mondo si contano sulla dita di una sola mano. Non è dunque difficile verificare che gli apparecchi acustici che acquisti online siano stati prodotti da uno dei grandi brand internazionali. I principali sono ReSound e Oticon entrambi con sede in Danimarca. E poi la svizzera Phonak, l’americana Starkey e infine Widex.

5. Chiedi consiglio prima dell’acquisto

Scegliere un apparecchio acustico non è cosa semplice. È un dispositivo sofisticato con molte funzioni e per orientarsi al meglio verso l’apparecchio acustico più adatto al tuo stile di vita è necessario il consiglio di un professionista dell’udito.

Verifica sempre che sul sito di vendita degli apparecchi acustici online esista la possibilità di avere un consiglio preventivo con un audioprotesista, magari tramite videoconsulto per orientarsi al meglio nell’acquisto.

6. Acquista online solo da siti italiani

Solo acquistando gli apparecchi acustici da siti italiani, con sede in Italia hai la garanzia di avere assistenza e consulenza di qualità. In Italia infatti la vendita di apparecchi acustici online, prevede una visita in presenza con un audioprotesista per:

  • fare gli esami audiometrici tonali, vocali e compilare questionari di valutazione;
  • capire le esigenze del paziente e regolare l’apparecchio acustico sulle tue reali esigenze;
  • avere una consulenza qualificata su come applicare e mantenere in efficienza il tuo apparecchio acustico.

Noi siamo italiani. Il nostro centro acustico si trova a Milano e opera da 25 anni nella cura della sordità e dell’acufene, con uno staff composto da bioingegneri, dottori audiometristi e audioprotesisti.

I nostri apparecchi acustici: ecco perché riusciamo a garantirti il prezzo migliore

  • Perché abbiamo una selezione limitata fatta in accordo con i principali produttori di apparecchi acustici su cui possiamo contare di condizioni speciali di vendita.
  • Perché per ogni fascia di prodotto easy, smart e top garantiamo la scelta tra due differenti modelli dei principali marchi di apparecchi acustici
  • Perché i nostri apparecchi acustici montano processori digitali che ci consentono di disporre di un prezzo competitivo e con una durata pari a qualsiasi altro apparecchio acustico venduto in negozio
  • Perché la vendita online ci permette di accorciare il processo di acquisto e controllare i costi di permanenza del paziente in studio a vantaggio del prezzo dell’apparecchio acustico

Per tutti questi motivi i nostri apparecchi acustici, pur essendo di altissima qualità, hanno un prezzo conveniente, così come è conveniente acquistarli direttamente on line. La tecnologia più attuale, l’affidabilità al top, assistenza personalizzata, con un’ottima qualità e un prezzo competitivo.


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Chi sono i principali produttori di apparecchi acustici

Devi comprare un apparecchio acustico, ma non sai come orientarti, cosa scegliere, quale modello o marca acquistare e ti stai chiedendo chi sono i principali produttori di apparecchi acustici?

Continua la lettura di questo articoli dedicato alle principali marche di apparecchi acustici: a breve ti spiegheremo in maniera dettagliata chi sono i produttori di apparecchi acustici più importanti.

I principali produttori di apparecchi acustici o le case produttrici si possono contare sulle dita di una sola mano. La Danimarca detiene il primato con ben tre dei cinque gruppi che rappresentano oltre il 64% della quota di mercato internazionale (dati 2019).

Tutti producono una vasta gamma di apparecchi acustici digitali dagli endoauricolari che si nascondono nell’orecchio ai retro auricolari, dagli apparecchi alimentati da pila usa e getta ai ricaricabili. Sono tutti apparecchi di ultimissima generazione per un ascolto naturale anche nelle situazioni più complicate.

Gruppo Sonova (Svizzera)

Il principale brand di produttori di apparecchi acustici in Svizzera facente parte del gruppo Sonova è Phonak, azienda fondata nel 1947 con sede a Zurigo. Nel 1989 Phonak sbarca negli Stati Uniti e oggi ha rappresentanze in oltre 100 paesi. Il motto di Phonak è ‘life is on’ con l’ambizioso obiettivo di cambiare la vita delle persone sia socialmente che intimamente con soluzioni acustiche innovative.

Altri brand minori del gruppo sono Unitron e Hansaton

Gruppo Demant (Danimarca)

Il gruppo Demant, con sede a Smørum, a nord ovest di Copenhagen è rappresentato principalmente da Oticon, azienda fondata nel 1904, da Hans Demant che desiderava aiutare sua moglie Camilla a condurre una vita migliore, senza i limiti imposti dalla sua perdita uditiva. Hans aiutò Camilla procurandole uno dei primi apparecchi acustici elettrici al mondo.

Da allora Oticon è cresciuta diventando tra i principali produttori di apparecchi acustici con la missione di aiutare le persone bisognose di supporto uditivo. Lavorano per un mondo in cui la perdita uditiva non rappresenti un limite, innovando costantemente nella tecnologia audiologica.

>> Acquista gli apparecchi acustici Oticon

Altri marchi del gruppo Demant sono Maico e Bernafon

Gruppo GN (Danimarca)

GN è il secondo dei grandi gruppi con sede in Danimarca. Il marchio di punta è rappresentato da ReSound, azienda fondata nel 1943. La tecnologia proprietaria Smart Hearing di ReSound permette alle persone un ascolto dei suoni più naturale e bilanciato. Sono stati i primi ad aver introdotto il microfono all’interno del condotto auricolare in posizione anatomica.

>> Acquista gli apparecchi acustici ReSound

Oltre a Resound, GN commercializza anche i marchi Interton e Beltone

>> Acquista gli apparecchi acustici Interton

Starkey (Usa)

Starkey è l’unica azienda statunitense produttrice di apparecchi acustici. Fondata da William Austin nel 1967 come Servizio Professionale per apparecchi acustici con un laboratorio per la riparazione a St. Louis nel Minnesota. L’azienda è stata la prima a offrire delle tariffe fisse per i servizi di manutenzione.

Widex/Sivantos (Danimarca/Singapore)

Il gruppo nasce dalla fusione di Widex, altra casa produttrice danese con Sivantos con sede a Singapore. Widex è stata fondata nel 1956 da Christian Tøpholm, ingegnere elettronico insieme a Erik Westermann, uomo d’affari di successo. Dopo aver lavorato per anni in Oticon i due hanno deciso di lasciare di azienda per fondare un proprio marchio. Ancora oggi l’azienda è guidata da queste due famiglie.

È del 2019 la fusione con Sivantos

E Amplifon?

Contrariamente a quanto si possa pensare, Amplifon non produce apparecchi acustici. Si tratta infatti di un franchising internazionale di centri acustici. I suoi apparecchi acustici sono prodotti dalle aziende sopracitate e rivenduti con marchio Amplifon.

Siamo certi che questo articolo ti aiuterà ad orientarti tra i principali produttori di apparecchi acustici.


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Cosa devi sapere sugli apparecchi acustici

La scelta di acquistare un paio di apparecchi acustici passa attraverso un percorso che dura mesi, a volte anni di ripensamenti e dubbi. In effetti la pubblicità martellante e le informazioni fornite dai produttori sono difficili da interpretare da chi si appresta all’acquisto.

La rivoluzione tecnologica

Ogni nuovo apparecchio acustico viene presentato al pubblico come “rivoluzionario” rispetto ai predecessori. Se così fosse oggi tutti indosseremmo apparecchi acustici anche senza un problema di udito, ma solo per sentire ancora meglio…

È un po’ quello che accade anche per gli altri prodotti tecnologici come cellulari, televisori e altri dispositivi elettronici. I produttori li presentano come innovativi e senza precedenti per spingere all’acquisto e al rinnovo annuale.

In realtà si può concepire la “rivoluzione” come una serie di piccoli passi tecnologici con un salto consistente ogniqualvolta viene presentata una nuova piattaforma hardware, un nuovo chip digitale.

Ciò avviene circa ogni 3-4 anni e la potenza della capacità di elaborazione del nuovo chip in genere è decine, centinaia di volte superiore alla generazione precedente. Ciò comporta indubbi vantaggi nella pulizia di ascolto e nella qualità di riproduzione dei suoni.

Quindi come regola, è consigliabile sostituire gli apparecchi acustici ogni 4-5 anni per avere un evidente miglioramento della soddisfazione d’uso. Così come acquistare un apparecchio acustico prodotto l’anno precedente permette di avere un dispositivo egualmente valido a un prezzo leggermente inferiore.

>> guarda i nostri apparecchi acustici

Canali di regolazione

Un altro concetto spesso poco chiaro è il numero di canali di regolazione dell’amplificazione. Il concetto più canali = apparecchio migliore non è scontato per una serie di motivi tecnici.

I canali sono solo uno dei molti aspetti tecnologici che caratterizzano l’apparecchio acustico. Pensiamo alle caratteristiche della compressione, la larghezza di banda in frequenze amplificate, la gamma dinamica dal pianissimo al fortissimo, la interconnessione tra gli apparecchi, il comportamento dei microfoni e così via.

Questi sono parametri decisivi per la soddisfazione, ma sconosciuti da chi acquista l’apparecchio acustico e che devono essere tenuti in considerazione dall’audioprotesista nella scelta del modello più adatto.

Già perché gli apparecchi sono indossati da una persona che, oltre a una perdita di sensibilità, ha esigenze di vita e di lavoro spesso complesse. Quindi lo sforzo dell’audioprotesista sta nel comprendere le aspettative e lo stile di vita della persona che ha di fronte. Scegliere un apparecchio solo in base all’audiogramma è un errore che può portare al rifiuto dell’applicazione.

Streaming e regolazione da remoto

Le vere rivoluzioni in genere non fanno rumore: pensiamo all’introduzione degli apparecchi retro auricolari “open ear” a orecchio aperto, quelli che si indossano dietro al padiglione auricolare.

Guardando la pubblicità e i messaggi promozionali dei rivenditori di apparecchi acustici sembra che esistano solo gli apparecchi invisibili che si nascondono all’interno dell’orecchio.

La realtà è ben diversa e sebbene l’introduzione degli apparecchi a orecchio aperto sia stata accolta con molto scetticismo e riluttanza dai professionisti, oggi rappresenta oltre il 70% delle applicazioni.

Questo perché gli apparecchi acustici retro auricolari offrono delle performance migliori sempre apprezzate dagli utilizzatori. Pensiamo ad esempio all’introduzione del collegamento wifi con lo streaming diretto da smartphone che è stato un altro salto in avanti ancora poco capito ma molto apprezzato da chi lo usa.

Infine il remote fitting, ovvero la regolazione a distanza dell’apparecchio senza presenza fisica dell’utente in studio, è stata introdotta silenziosamente ben 5 anni fa e accolta con poco interesse dagli audioprotesisti. In un mondo in cui lo smart working e il distanziamento sociale non si esauriranno con la vittoria sul coronavirus, il remote fitting sarà, ed è già oggi, la rivoluzione.


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Perché tutti vogliono gli apparecchi acustici invisibili?

Tutti vorrebbero un apparecchio acustico “invisibile”, che si nasconda completamente all’interno del condotto uditivo. La pubblicità martellante, le esigenze estetiche e il desiderio di mascherare il proprio problema sono i motivi principali che spingono le persone verso gli apparecchi acustici “invisibili”. Ma gli apparecchi acustici invisibili sono davvero i migliori?

Cos’è un apparecchio acustico invisibile?

Con apparecchio acustico “invisibile” si intende un dispositivo che si applica interamente nel condotto uditivo per non essere praticamente visibile dall’esterno. Il termine “invisibile” non è propriamente corretto perché una parte dell’apparecchio acustico è comunque visibile, anche se a un occhio molto attento.

Intrauricolare (o endoauricolare) è il termine tecnico per questa categoria di protesi acustiche che utilizzano circuiti molto simili alle sorelle “esterne”, retroauricolari, da posizionare dietro al padiglione dell’orecchio. Gli intrauricolari possono essere a inserzione più o meno profonda, dai CIC (Completely-In-the-Canal) che hanno una parte visibile, anche se con fatica, alle più profonde e discrete IIC (Invisible-In-the-Canal), sino agli apparecchi semi fissi (gli unici realmente invisibili), la cui applicazione può essere fatta solo con l’ausilio di un microscopio audiologico.

Meglio un apparecchio invisibile o un classico retroauticolare?

La risposta non è semplice. Come sempre dipende dal problema audiologico, dallo stile di vita e dalle esigenze di chi lo indossa.

Apparecchi acustici invisibili

Se il quadro audiologico lo consente e se l’esigenza principale è quella estetica ci si orienterà verso gli apparecchi acustici “invisibili”che però proprio per il loro posizionamento interno all’orecchio presentano alcune controindicazioni. L’apparecchio di fatto chiude il condotto auricolare imprigionando i suoni tra l’apparecchio acustico e il timpano. Ciò può creare un ascolto rimbombante e troppo ricco dei suoni esterni e della propria voce, particolarmente evidente nelle sordità lievi.

Inoltre pochi sanno che gli apparecchi acustici intrauricolari devono essere realizzati su misura, per potersi adattare alla forma del condotto uditivo. L’audioprotesista realizza un calco in pasta di silicone che aderisce perfettamente al condotto e al padiglione auricolare, dal quale viene realizzata la forma del guscio dell’apparecchio.

L’operazione è assolutamente indolore e dura pochi minuti, ma questo significa che bisogna attendere qualche giorno per poter indossare questi apparecchi. Il tempo necessario per la realizzazione del guscio personalizzato, proprio come accade per l’acquisto di un paio di occhiali multifocali.

Gli apparecchi acustici invisibili sono dunque imbattibili per l’estetica, ma richiedono un periodo di adattamento più lungo rispetto ai retroauricolari, non sempre soddisfacente per il paziente. Per questo motivo l’audioprotesista deve illustrare bene al paziente i vantaggi e i punti deboli degli apparecchi acustici endoauricolari, per evitare motivi di insoddisfazione.

Non bisogna sottovalutare anche le modalità di ricarica. Infatti gli “invisibili” sono disponibili solo con pile usa e getta, anch’esse piccolissime. Più le batterie sono piccole, minore è la loro durata con la conseguente necessità di doverle cambiare molto più frequentemente, a volte anche ogni 2/3 giorni a seconda del loro utilizzo.

Apparecchi acustici retroauricolari

Gli apparecchi acustici retroauricolari invece, pur essendo leggeri e piccolissimi, non sono invisibili proprio perché si indossano dietro il padiglione auricolare. Ma oggi la tecnologia tende sempre più verso la miniaturizzazione dei processori e dei microfoni, tanto che anche i retroauricolari stanno diventando sempre più piccoli e discreti. Le case produttrici li realizzano in differenti colori per mimetizzarsi con la tonalità dei capelli e dell’incarnato.

Gli apparecchi acustici retroauricolari inoltre sono imbattibili per funzioni e tecnologia. La loro dimensione se pur ridotta, ma comunque maggiore dei piccolissimi invisibili permette di dotarli di funzioni quali il collegamento wifi con qualsiasi dispositivo audio come telefono tv e computer, la gestione tramite app dedicata e la disponibilità in modalità ricaricabile.

In conclusione…

In definitiva l’apparecchio acustico migliore per caratteristiche, qualità e semplicità d’uso è quello retro auricolare perché fornisce funzionalità avanzate per un comfort d’ascolto e di utilizzo ottimale in ogni situazione.

Se invece l’estetica è prioritaria e imprescindibile la scelta cade sugli apparecchi acustici intrauricolari “invisibili” con la consapevolezza di rinunciare a funzioni utili come la connessione wireless e la ricarica.

Scegli tra i nostri apparecchi acustici:

  • Gamma Easy: apparecchi semplici e di qualità, efficaci per tutte le sordità; il miglior prezzo disponibile
  • Gamma Smart:  la tecnologia di alta gamma a un prezzo smart per un ascolto chiaro in tutte le condizioni. App dedicata e connettività.
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Ma gli apparecchi acustici sono veramente cari?

Se desiderate acquistare degli apparecchi acustici e avete provato a informarmi online sui prezzi, vi sarete resi conto che è difficile trovare questa informazione. Fa eccezione apparecchiacustici.online dove i prezzi sono indicati chiaramente ed è possibile procedere direttamente all’acquisto. Nei negozi di apparecchi acustici tradizionali, i prezzi possono variare da 1.500 a 3.500 euro per un singolo apparecchio. Prezzi che raddoppiano se avete bisogno della coppia.

Da cosa dipende il prezzo degli apparecchi acustici

Secondo il President’s Council for Science & Technology (USA), il prezzo medio di un apparecchio acustico è di 2.300 dollari per unità, che non dista molto dai costi europei e italiani. Questo per la famiglia media americana, equivale a 2 mesi di stipendio. Ma perché non è possibile trovare sul mercato apparecchi acustici a basso costo?

Tutti gli apparecchi acustici oggi montano processori digitali. I progressi fatti nella tecnologia negli ultimi anni ha portato in generale alla diminuzione del prezzo medio dei dispositivi. Si pensi al costo dei personal computer, delle periferiche e dei device portatili. Ciò che sorprende è che ci si sarebbe aspettati anche una diminuzione dei costi di produzione degli apparecchi acustici, ma così non è stato. Vediamo i motivi.

I componenti elettronici degli apparecchi acustici, possono costare dai 50 ai 150 dollari per dispositivo. A questo si aggiunge che la maggior parte dei grandi produttori ha spostato la propria produzione in estremo oriente dove la mano d’opera ha un costo più ridotto rispetto all’Europa.

La maggior parte del costo dell’apparecchio acustico viene oggi assorbito dalla ricerca e sviluppo per la creazione di software sempre più sofisticati di elaborazione del segnale per affrontare le situazioni di ascolto più complicate, il riconoscimento vocale e la cancellazione del rumore. Un’altra voce di costo è lo sviluppo dei circuiti di elaborazione sempre più potenti e dedicati a svolgere operazioni di analisi del suono molto complesse.

I produttori investono notevoli risorse e tecnici per rendere i loro dispositivi sempre più piccoli, più potenti e pieni di nuove funzionalità: Bluetooth, integrazione wireless, telecomando, batterie ricaricabili, analisi sonora ambientale, riproduzione sonora ad alta fedeltà, ecc. Grazie a questo impegno, i miglioramenti percepiti dall’utente nell’alleviare la perdita uditiva risultano sempre più importanti. Se i dispositivi di oggi sembrano troppo tecnologici per l’utente medio, di fatto, proprio grazie allo sviluppo di software “user friendly”, l’uso dei moderni apparecchi acustici è semplice e alla portata anche delle persone anziane o meno predisposte alla tecnologia.

Quindi il costo degli apparecchi acustici sta proprio nella ricerca e sviluppo, nei tecnici, ingegneri, audiologi che, in ogni grande azienda produttrice di apparecchi, a centinaia lavorano alla ricerca di nuove soluzioni per migliorare la vita degli ipoacusici.

Apparecchi acustici online e dove trovarli

Per invertire questa rotta Apparecchiacustici.online ha da poco deciso di proporre apparecchi acustici di nuova generazione a prezzi concorrenziali. Si parte da un apparecchio acustico di base, in grado di affrontare una sordità da lieve a moderata con pile usa e getta da 990 euro per singolo apparecchio; è possibile acquistare anche apparecchi top di gamma a prezzi ridotti rispetto ai canali tradizionali.

È possibile raggiungere costi contenuti grazie alla vendita online e ad apparecchi acustici opportunamente selezionati, suddivisi in tre tipologie per soddisfare le esigenze di diverse fasce di utilizzatori, dai quelle di base alle più sofisticate.


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I tipi di sordità: classificazione, gradi e terapia

La sordità – o meglio ipoacusia – è la perdita parziale o totale della capacità di raccogliere ed elaborare i suoni e quindi di “sentire”. L’ipoacusia si può classificare in differenti forme sulla base di vari criteri: la velocità con cui si sviluppa, l’età di insorgenza, la gravità e la sede del danno.

Com’è fatto l’orecchio e come funziona

L’orecchio può essere schematicamente suddiviso in tre porzioni che, procedendo dall’esterno all’interno, sono rappresentate da:

  • orecchio esterno: costituito da padiglione auricolare e condotto uditivo esterno, comprendendo la faccia esterna della membrana timpanica;
  • orecchio medio: costituito dalla faccia interna della membrana del timpano e dalla catena timpano-ossiculare, una struttura costituita da tre ossicini (martello, incudine e staffa) collegati l’uno all’altro che connettono da un punto di vista anatomico e funzionale la membrana timpanica all’orecchio interno. Nell’ambito di tale porzione auricolare è presente anche la Tuba di Eustachio, un piccolo condotto che pone in comunicazione l’orecchio medio (che è una sorta di scatola chiusa) con il rinofaringe (posto immediatamente dietro le cavità nasali) con la funzione di equilibrare la pressione aerea dell’orecchio medio con la pressione aerea esterna;
  • orecchio interno: si trova all’interno dell’osso temporale e vi si riconoscono due porzioni: una posteriore vestibolare, deputata al controllo dell’equilibrio e una anteriore, la coclea, deputata alla funzione uditiva, la quale svolge il proprio compito captando i suoni e trasferendoli all’encefalo attraverso il nervo cocleare (che assieme al nervo vestibolare, a partenza dalla porzione posteriore dell’orecchio, forma l’VIII paio di nervi cranici).

Le onde sonore ambientali vengono “raccolte” dal padiglione auricolare e convogliate, attraverso il condotto uditivo esterno, alla membrana timpanica la quale, in risposta all’arrivo di tali onde, inizia a vibrare. Queste vibrazioni vengono trasferite attraverso la catena timpano-ossiculare dalla membrana alla coclea, all’interno della quale si trovano le cellule ciliate, ossia le cellule sensoriali responsabili della cattura delle vibrazioni sonore e della loro trasformazione in impulsi nervosi. Da queste cellule partono le fibre nervose che formano il nervo cocleare, responsabile della trasmissione delle informazioni sonore al cervello.

Classificazione della sordità

Da un punto di vista clinico la sordità viene classificata sulla base di diversi criteri:

  • Sede della lesione
  • Epoca di insorgenza
  • Gravità

1. Classificazione in base alla sede della lesione

1.1. Sordità di tipo centrale

È dovuta a un’alterazione dei meccanismi di elaborazione nervosa del suono a livello del cervello. Questa condizione è spesso caratterizzata da una soglia uditiva pressoché normale o da sordità di grado lieve associata però a un’accentuata difficoltà nel distinguere le parole. Pur in assenza di particolari difficoltà nel sentire i suoni si hanno gravi difficoltà nel seguire i discorsi, specie in ambienti rumorosi.

1.2. Sordità di tipo periferico

Il danno è localizzato a livello delle strutture dell’orecchio (esterno, medio o interno). Se ne possono distinguere tre tipi:

1.2.1.Sordità neurosensoriale

La sordità neurosensoriale è caratterizzata dall’incapacità di trasmissione delle informazioni sonore dall’orecchio interno al cervello, cioè della trasformazione degli impulsi elettrici in suoni. Alla base di tale incapacità c’è spesso un malfunzionamento o un danno delle cellule ciliate cocleari che le rende incapaci di raccogliere e trasformare i segnali sonori in impulsi nervosi.

Questo tipo di sordità si riscontra ad esempio in soggetti di età superiore ai 65 anni (presbiacusia) e in soggetti che, per motivi lavorativi o per stili di vita, sono esposti a rumori di elevata intensità per lungo tempo (ipoacusia da rumore).

1.2.2. Sordità trasmissiva

Nel caso in cui ci sia un ostacolo nella trasmissione delle onde sonore agli organi di ricezione si parla di ipoacusia trasmissiva, cioè i suoni non vengono “trasmessi” dall’esterno all’interno dell’orecchio. In questo caso le strutture nervose risultano integre e ben funzionanti, ma il suono non riesce a passare a causa di un’ostruzione. Questo tipo di sordità può riconoscere differenti cause:

  • ostruzioni (tappo di cerume, esostosi del condotto uditivo esterno)
  • patologie infiammatorie (otite esterna, otite media, perforazione timpanica)
  • alterata ventilazione dell’orecchio medio per disfunzione della Tuba di Eustachio

La sordità trasmissiva si accompagna a un senso di ovattamento, dove i rumori sono attutiti e si fatica a percepire alcuni suoni specialmente quelli più lievi. Quando è di tipo temporaneo si riesce a “stappare” l’orecchio sbadigliando o soffiando tappandosi il naso.

In generale questa è una condizione risolvibile attraverso una corretta terapia medica. Nel caso in cui si pensi di soffrire di sordità trasmissiva è bene rivolgersi a uno specialista audiologo od otorinolaringoiatra il quale, mediante un accorto e scrupoloso esame clinico dell’orecchio e mediante test ed esami specifici volti a valutare il livello e la natura della perdita uditiva, provvederà a mettere in atto operazioni (estrazioni del tappo di cerume) e terapie (antibiotiche, cortisoniche, o di altra natura) più adatte alle condizioni del paziente.

1.2.3. Ipoacusia di tipo misto

In questo caso l’ipoacusia risulta causata da alterazioni che coinvolgono sia le strutture dell’orecchio medio che le strutture dell’orecchio interno come accade ad esempio nell’otosclerosi.

2. Classificazione in base all’epoca di insorgenza

2.1. Ipoacusia congenita

È una condizione di deficit uditivo presente già al momento della nascita secondaria a fattori ereditari (dovuta ad alterazione genetiche) o acquisiti (dovuta a infezioni materne contratte durante la gravidanza, o all’uso di alcuni farmaci durante tale periodo).

2.2. Ipoacusia acquisita

Si parla di Ipoacusia acquisita quando questa insorge dopo la nascita. Tale condizione è spesso dovuta a infezioni acquisite nei primi anni di vita del bambino (per esempio meningite, parotite o morbillo) o conseguenti a recidivanti patologie infiammatorie a carico dell’orecchio in età pediatrica. L’ipoacusia acquisita è a sua volta distinta in ipoacusia prelinguale e postlinguale ad insorgenza rispettivamente prima o dopo l’acquisizione del linguaggio da parte del bambino.

3. Classificazione in base alla gravità

Sulla base della gravità è possibile distinguere l’ipoacusia valutando il valore di soglia uditiva (il suono a più bassa intensità che il soggetto riesce a percepire), ossia la “quantità” di perdita uditiva,:

  • Lieve: soglia audiometrica compresa tra i 20 e i 40 dB
  • Moderata: compresa tra 41 e 70 dB
  • Grave: tra 71 e 95 dB
  • Profonda: soglia audiometrica oltre i 95 dB

La soglia uditiva viene stabilita mediante esame audiometrico tonale. Il paziente indossa una cuffia attraverso cui vengono inviati dei suoni a varie frequenze e a varie intensità per ciascun orecchio. Al paziente viene chiesto di alzare la mano non appena percepisce il suono. il risultato delle risposte fornite, suono per suono, viene riportato su un grafico che prende il nome di audiogramma.

Come riconoscere la sordità

In età prescolare e scolare un rallentato sviluppo del linguaggio e/o un basso rendimento potrebbero rappresentare un campanello di allarme per il calo della funzione uditiva.

In età adulta l’ipoacusia si manifesta spesso con difficoltà a comunicare con l’interlocutore, incapacità nel capire ciò che gli altri dicono, soprattutto in ambiente rumorosi.

Importanza riveste l’ipoacusia nella popolazione anziana, in quanto responsabile di isolamento sociale, calo di autostima e disinteresse per attività in precedenza praticate dal soggetto, tutte condizioni che potrebbero aggravare o accelerare i processi di deficit cognitivo caratteristici delle demenze.

In presenza di questi sintomi è consigliabile rivolgersi a uno specialista audiologo od otorinolaringoiatra per uno studio obiettivo e funzionale dell’orecchio e della funzione uditiva.

Quando sono necessari gli apparecchi acustici

Se ti capita spesso di chiedere di ripetere ciò che ti viene detto, se alzi sempre più il volume di televisione e radio, se intuisci il senso generale del discorso, ma non afferri le singole parole, se perdi telefonate e messaggi sul cellulare, significa che il tuo udito sta diminuendo.

È importante riconoscere i primi segnali e correre ai ripari velocemente. L’apparecchio acustico è ancora troppo spesso visto come un ausilio non indispensabile, fastidioso, che crea imbarazzo. Ma la moderna tecnologia ha fatto passi da gigante e gli apparecchi acustici di ultima generazione sono sempre più piccoli, leggeri, efficaci. Sono gli stessi portatori a confermarlo che si dicono sempre più soddisfatti e piacevolmente sorpresi dall’efficienza degli apparecchi anche nelle situazioni più difficili.


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Foto: shurkin_son – www.freepik.com

Cosa succede dopo l’acquisto degli apparecchi acustici?

Gli apparecchi acustici sono ausili fondamentali per chi ha una perdita uditiva da lieve a severa. Contribuiscono al miglioramento dello stile di vita, dell’umore e mantengono attivo il cervello. A dirlo sono i portatori di apparecchi acustici che nel 72% dei casi ammettono che li avrebbero acquistati prima se ne avessero immaginato i benefici (Fonte Euro Trak Italy 2018).

Ma per poter ottenere il meglio di propri apparecchi acustici è necessario un periodo di adattamento variabile che si aggira intorno ai trenta giorni. Come ogni protesi, il nostro corpo ha bisogno di abituarsi. E così come per un paio di occhiali multifocali bisogna attendere qualche giorno perché l’occhio si abitui o per una protesi all’anca o al ginocchio è necessario un periodo di fisioterapia anche l’apparecchio acustico ha bisogno di qualche giorno per entrare in simbiosi con l’orecchio.

La regolazione personalizzata

L’apparecchio acustico viene consigliato dall’audioprotesista e regolato sulla base ai test audiometrici effettuati. Ogni apparecchio acustico viene quindi personalizzato per adattarsi al tipo di perdita uditiva e allo stile di vita.

L’audioprotesista mostra come indossare correttamente l’apparecchio acustico e invita il paziente a farlo in autonomia con l’ausilio di uno specchio. Poi si passa alla verifica della regolazione dell’apparecchio per controllare il comfort di utilizzo chiedendo al paziente le sue sensazioni.

Le prime sensazioni sono in generale la riscoperta di suoni dimenticati, anche lievi, come il fruscio della carta, il rumore del vento o le sfumature di voci familiari che si erano perse.

Il periodo di adattamento

Dopo aver regolato e personalizzato l’apparecchio acustico e verificato la qualità di ascolto, sono necessarie ulteriori sedute di adattamento per circa un mese.

Si parte da una regolazione sottodimensionata in modo che il paziente si abitui all’amplificazione in maniera graduale e di settimana in settimana lo si porta alla regolazione finale con l’ausilio di test con gli apparecchi acustici per verificare la capacità di ascolto e di riconoscimento delle parole e basandosi anche sulle sensazioni del paziente.

In quattro settimane si porta il paziente alla completa fruibilità del suo apparecchio acustico.

Dopo il periodo di adattamento

Trascorso il periodo di adattamento l’apparecchio è ben configurato. Il paziente è in grado di utilizzarlo traendo il massimo beneficio e sono consigliati controlli periodici ogni 6/9 mesi.

La frequenza dei controlli dipende dalla capacità del paziente di fare la manutenzione dell’apparecchio. Le persone più autosufficienti possono farla in autonomia e recarsi presso il centro acustico solo un paio di volte all’anno per i controlli di routine. In tutti gli altri casi sono consigliabili controlli più frequenti sia per la manutenzione dell’apparecchio sia per verificare che gli apparecchi continuino a compensare adeguatamente la perdita uditiva. In questo caso si effettuano controlli audiologici per confrontare i dati audiometrici ed esaminare eventuali variazioni dell’udito. In questo caso si procede nuovamente alla regolazione per adattare l’apparecchio acustico alla nuova condizione.

Per un adattamento veloce ed efficace è consigliabile utilizzare il più possibile gli apparecchi acustici, in condizioni diverse prestando attenzione ai suoni e alle loro sfumature.

Se l’apparecchio fischia

Gli apparecchi acustici di ultima generazione sono predisposti per la rimozione del feedback, vale a dire il ritorno del suono che potrebbe provocare fastidiosi fischi. Tuttavia in alcuni rari casi può verificarsi ugualmente e sarà l’audioprotesista a verificarne i motivi e a suggerire una soluzione, prima delle quali è spesso una scarsa aderenza della cupolina alla parete interna del canale uditivo.


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I prezzi degli apparecchi acustici: quanto costano veramente

Quante volte hai cercato questa domanda in rete ma non hai mai trovato la risposta? Sei arrivato nel posto giusto! Qui troverai le risposte che stavi cercando, ma cominciamo dall’inizio.

Il prezzo di un apparecchio acustico dipende da una serie di fattori, tra cui i principali sono:

  1. Versione dell’apparecchio acustico
  2. Tipo di apparecchio acustico
  3. Tecnologia
  4. Modalità di ricarica

1. Versione dell’apparecchio acustico

Proprio come per un cellulare, o altri oggetti tecnologici, gli apparecchi acustici sono in continua evoluzione e periodicamente viene messa in commercio una nuova versione. Gli apparecchi più nuovi al vertice della tecnologia sono più performanti, ma anche i modelli della generazione precedente possono essere molto validi per prestazioni e funzionalità. Bisogna comunque tenere presente che gli apparecchi acustici hanno una vita media di 5 anni, dopo i quali la tecnologia diventa obsoleta, quindi il consiglio per risparmiare senza inconvenienti è di non spingersi verso modelli troppo vecchi che potrebbero diventare superati  in breve tempo.

2. Tipo di apparecchio acustico

In commercio esistono diversi tipi di apparecchi acustici, ma principalmente si dividono in due grandi categorie:

  • retroauricolari che si indossano dietro il padiglione auricolare;
  • intrauricolari (o endoauricolari) che si indossano all’interno del condotto uditivo.
Apparecchio acustico retroauricolare
Apparecchio acustico intrauricolare

Pochi sanno che gli intrauricolari, a volte chiamati anche ‘invisibili’, devono essere realizzati su misura per potersi adattare alla forma del condotto uditivo attraverso un calco in pasta di silicone. Questa procedura rende gli apparecchi acustici intrauricolari più costosi, ma anche potenzialmente meno confortevoli rispetto a un modello analogo retroauricolare.

3. Tecnologia

Gli apparecchi acustici sono dei computer in miniatura e la tecnologia utilizzata influisce notevolmente sul loro prezzo.

Ci sono apparecchi acustici entry level che garantiscono buoni livelli di ascolto ma che non possono offrire funzionalità avanzate. Chi ha esigenze sofisticate, viaggia molto, frequenta ambienti diversi e usa lingue straniere, dovrebbe orientarsi verso apparecchi acustici di fascia alta in grado di adattarsi alle differenti situazioni e garantire un ascolto naturale senza fastidi.

4. Modalità di ricarica

Anche le modalità di ricarica influiscono sul prezzo degli apparecchi acustici. Due sono i tipi di ricarica disponibili:

  • pile usa e getta;
  • ricarica agli ioni di litio.

Esistono quattro tipi di pile per apparecchi acustici di differenti dimensioni, ognuna identificata da uno specifico colore (giallo, rosso, blu e marrone). Più sono piccole le pile minore è la loro durata, che dipende  dalle ore di utilizzo, dall’umidità, dalle esigenze di amplificazione e dall’utilizzo dello streaming Bluetooth, che consuma risorse aggiuntive. In media il costo delle pile è contenuto e si aggira attorno a 70 centesimi a pila che può durare dai 3 ai 20 giorni.

Gli apparecchi acustici ricaricabili sono senza dubbio più pratici. Sono dotati di una speciale custodia che funge anche da caricabatterie nella quale riporre gli apparecchi acustici durante la notte per garantire una giornata intera di ascolto.

Esempio di caricabatteria per apparecchi acustici

Tre fasce di prezzo

Possiamo dunque identificare tre fasce di prezzo per gli apparecchi acustici:

1. Entry level

Apparecchi acustici di base che garantiscono un buon ascolto nelle principali situazioni. Sono in genere con pile usa e getta e sono adatti a persone che non hanno una vita estremamente attiva. Questi apparecchi acustici partono da un prezzo di 990 euro.

2. Fascia media

Sono apparecchi acustici più sofisticati, in genere sempre con pile usa e getta e adatti a chi ha una socialità attiva. Hanno funzionalità wifi per connettersi con dispositivi di riproduzione audio come cellulare, televisione e computer. Il prezzo è a partire da 1.890 euro.

3. Top di gamma

Chi invece vuole regalarsi il meglio della tecnologia audio protesica può scegliere gli apparecchi acustici ricaricabili con funzionalità avanzate, tecnologia bluetooth per un ascolto chiaro, nitido e naturale in tutte le situazioni anche le più complicate. Si trovano in commercio a partire da 2.340 euro.

Apparecchi acustici a 300 euro?

Ora ti starai chiedendo come mai in rete o in farmacia si vendono apparecchi acustici che costano poche centinaia di euro. Questi non sono apparecchi acustici, bensì amplificatori cioè dispositivi estremamente semplici che aumentano indistintamente il volume di tutti i suoni senza alcuna selezione o elaborazione. Ciò significa che tutti i suoni del mondo circostante attraversano l’amplificatore acustico e vengono dilatati, compresi i rumori fastidiosi come il suono di un’ambulanza o il traffico urbano, con conseguente rischio di indurre danni uditivi da rumore se utilizzati non correttamente e per troppo tempo.

Questi dispositivi non necessitano di prescrizione medica o di visita audiologica per essere acquistati e possono essere venduti online o in farmacia. Non sono considerati dei dispositivi medici e hanno un costo molto limitato che spesso si aggira attorno a qualche centinaia di euro. L’apparecchio acustico al contrario è un piccolo e sofisticato computer che elabora i suoni in maniera complessa, discriminando il rumore di sottofondo dal parlato, sfumando il primo e amplificando il secondo.

Dunque è sempre bene diffidare da prezzi troppo bassi, perché spesso vengono spacciati per apparecchi acustici, dei semplici dispositivi che amplificano indistintamente tutti i suoni.


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Come scegliere l’apparecchio acustico

La scelta di un apparecchio acustico va valutata attentamente in base alle proprie esigenze e al proprio stile di vita. Se per un paio di occhiali possiamo scegliere il modello che più ci piace in base al nostro look non è così per l’apparecchio acustico. Oltre alla scelta di carattere estetico (quasi tutti gli apparecchi acustici sono disponibili in diverse tonalità per adattarsi al colore dei capelli o all’incarnato) va valutata attentamente la tecnologia che sta alla base degli apparecchi acustici.

In generale l’apparecchio acustico idoneo viene consigliato da un audioprotesista in grado di guidarti verso l’apparecchio acustico più adatto a te. Ma se hai deciso di acquistare online nel nostro sito ecco una guida che ti aiuterà a scegliere l’apparecchio acustico migliore, redatta insieme ai nostri professionisti dell’udito.

Ricordati però che hai sempre la possibilità di chiederci un consiglio chiamandoci al n. 02 48011361 o inviandoci un’email all’indirizzo info@sordita.it.

Retroauricolare o intrauricolare?

Gli apparecchi acustici si dividono in due grandi famiglie:

Retroauricolari

Si indossano dietro il padiglione auricolare.

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Grazie alla miniaturizzazione dei processori e dei microfoni, anche gli apparecchi acustici retroauricolari sono piccoli e discreti. Le case produttrici li realizzano in differenti colori per mimetizzarsi con la tonalità dei capelli e dell’incarnato.

Sono senza dubbio gli apparecchi acustici tecnologicamente più avanzati, disponibili sia in modalità ricaricabile, sia con pile usa e getta e sono dotati di connessione wireless per l’ascolto di audio e musica da diversi dispositivi (TV, telefono, computer, ecc.)

Vantaggi e svantaggi degli apparecchi acustici retroauricolari

Vantaggi

  • Disponibilità di funzionalità più potenti
  • Disponibili in versione ricaricabile
  • Fitting aperto che permette la migliore percezione dei suoni
  • Collegamento bluetooth con tv, telefono e qualsiasi dispositivo audio compatibile
  • Adatti a qualsiasi tipo di sordità
  • Comunicazione tra gli apparecchi che ottimizza l’amplificazione

Svantaggi

  • Pur essendo piccoli e discreti non sono totalmente invisibili
  • Possibile conflitto con le mascherine

Intrauricolari

Si indossano all’interno del condotto uditivo.

Questi apparecchi devono essere realizzati su misura, per potersi adattare alla forma del condotto uditivo. L’audioprotesista realizza un calco in pasta di silicone che aderisce perfettamente al condotto e al padiglione auricolare, dal quale viene realizzata la forma del guscio dell’apparecchio.

L’operazione è assolutamente indolore e dura pochi minuti, ma questo significa che bisogna attendere qualche giorno per poter indossare questi apparecchi. Il tempo necessario per la realizzazione del guscio personalizzato, proprio come accade per l’acquisto di un paio di occhiali multifocali.

Vantaggi e svantaggi degli apparecchi acustici intrauricolari

Vantaggi

  • Invisibilità e discrezione
  • Maggiormente adatti a chi fa sport e a chi indossa gli occhiali  

Svantaggi

  • Adatti solo per sordità moderate e lievi
  • Non adatti a tutti i condotti uditivi
  • Sostituzione più frequente delle batterie
  • Non disponibili in modalità ricaricabile
  • Non disponibili con funzionalità wireless

In definitiva l’apparecchio acustico migliore per caratteristiche, qualità e semplicità d’uso è senza dubbio il modello retroauricolare perché fornisce funzionalità avanzate per un comfort d’ascolto e di utilizzo ottimale in ogni situazione.

>> scegli tra i nostri apparecchi acustici retroauricolari

Se invece l’estetica è prioritaria e imprescindibile la scelta cade sugli apparecchi acustici intrauricolari “invisibili” con la consapevolezza di rinunciare a funzioni utili come la connessione wireless e la ricarica.

Sul nostro sito non troverai apparecchi acustici intrauricolari perché questi devono essere realizzati su misura, ma se lo desideri puoi contattare un nostro audioprotesista per avere maggiori informazioni o per fissare un appuntamento.

Lo stile di vita è importante

Chi conduce una vita più tranquilla, senza impegni lavorativi o sociali frequenti, può scegliere un apparecchio acustico di base adatto a qualsiasi tipo di sordità e dal costo contenuto come quelli della nostra gamma easy.

Se invece le esigenze sono più sofisticate, come ad esempio nelle persone giovani con una vita lavorativa e sociale molto attiva si possono scegliere apparecchi acustici di alta gamma (come il ReSound LiNX Quattro 9) che possono soddisfare qualsiasi tipo di ascolto.

Ricaricabili o con pile usa e getta?

Gli apparecchi acustici retro auricolari sono disponibili sia in modalità ricaricabile sia con pile usa e getta. Sempre più persone si stanno orientando verso l’acquisto di apparecchi ricaricabili per la praticità e la semplicità d’uso (come ad es. Oticon OPN 1 S R). Questi infatti si mettono in carica ogni sera proprio come un telefonino per avere una giornata intera di ascolto ininterrotto.

Nella valutazione della scelta bisogna anche considerare il prezzo che è sicuramente superiore per gli apparecchi acustici ricaricabili, mentre per gli apparecchi con pile usa e getta bisogna mettere in conto il costo delle batterie che comunque è irrisorio e si aggira attorno agli 1/2 euro al mese a seconda del tipo di batteria, del suo utilizzo, dell’umidità, delle esigenze di amplificazione e dell’utilizzo dello streaming Bluetooth, che consuma risorse aggiuntive.

Quali sono gli apparecchi acustici più venduti?

Oggi il 90% del mercato se lo contendono i due più piccoli di ciascuna categoria: gli apparecchi acustici retroauricolari miniRITE e i piccolissimi intrauricolari IIC. I miniRITE per facilità di applicazione, robustezza e soddisfazione d’uso negli ultimi 10 anni hanno ribaltato le percentuali di vendita che oggi li vedono al 70% delle vendite globali.


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Panoramica sui tipi di apparecchi acustici

Esistono molti tipi di apparecchi acustici: intrauricolari, retroauricolari, ricaricabili, con pila. La scelta dell’apparecchio acustico viene guidata dall’audioprotesista che saprà consigliarti il migliore apparecchio acustico in base alla tua perdita uditiva e al tuo stile di vita, ma conoscere i vari tipi può aiutarti per orientarti nell’acquisto.

Come funzionano gli apparecchi acustici

Gli apparecchi acustici, oggi, sono potenti computer in miniatura. Il principio di funzionamento è semplice, ma richiede una tecnologia avanzata. Un piccolo microfono raccoglie i suoni dall’ambiente. Il microchip converte il suono in ingresso in segnale digitale. Analizza e regola il suono in base alla perdita dell’udito, alle esigenze di ascolto e al livello dei suoni circostanti. Tramite l’amplificatore i segnali vengono trasmessi al timpano attraverso il ricevitore.

Gli apparecchi acustici non sono semplici amplificatori di tutti i suoni in maniera uniforme, ma in base a opportune regolazioni sono in grado di amplificare alcuni suoni, come il parlato, le conversazioni, il volume della televisione e contemporaneamente abbassarne altri, come il brusio di fondo in ambienti affollati, il rumore del motore dell’automobile, per un ascolto ottimale in ogni situazione, anche la più critica.

L’applicazione dell’apparecchio acustico, richiede una profonda preparazione tecnica e audiologica del personale, sia in fase diagnostica che terapeutica, per sfruttare a pieno le potenzialità offerte dalla tecnologia.

Tipi di apparecchi acustici

Gli apparecchi acustici variano molto per il prezzo, le dimensioni, le caratteristiche e il posizionamento all’interno o all’esterno dell’orecchio (intrauricolari o retro auricolari).

I produttori di apparecchi acustici investono costantemente in ricerca per realizzare apparecchi acustici sempre più piccoli e invisibili per soddisfare la richiesta di pazienti sempre più esigenti e attenti all’estetica. Gli apparecchi acustici invisibili non sono però adatti per tutti i tipi di ipoacusie e sono dotati di minori funzioni rispetto ai modelli più grandi.

Intrauricolari completamente nel canale (CIC – Completely In Canal)

Questi sono gli apparecchi comunemente definiti ‘invisibili’ perché si inseriscono in profondità nel canale uditivo. Dall’esterno è visibile solo una piccolissima maniglia trasparente di forma sferica, della dimensione della capocchia di un spillo che serve per esrarre l’apparecchio. Viene modellato su misura per adattarsi alla forma dell’orecchio. È adatto per ipoacusie da lieve a media. Non è adatto per le ipoacusie gravi e per i bambini.

Un apparecchio acustico completamente nel canale:

  • È il tipo più piccolo e meno visibile
  • Utilizza batterie molto piccole, che hanno una vita più breve e richiedono di essere sostituite frequentemente
  • Non contiene funzioni extra, come il controllo wireless, o i microfoni direzionali
  • Ha un fitting a orecchio chiuso che impedisce la percezione dei rumori ambientali in modo naturale.

Intrauricolari nel canale (ITC – In The Canal)

Questi apparecchi acustici solo leggermente più grandi dei precedenti. Si inseriscono nel canale, ma non in profondità, quindi sono visibili dall’esterno, anche se a fatica. Anche gli apparecchi acustici nel canale sono modellati su misura per adattarsi alla forma dell’orecchio. Questo tipo è adatto per ipoacusie da lieve a media. Non è adatto per le ipoacusie gravi e per i bambini.

Un apparecchio acustico nel canale:

  • È meno visibile nell’orecchio rispetto ai tipi più grandi, anche se non completamente invisibile
  • Comprende funzioni più avanzate dei piccolissimi invisibili, ma che possono essere difficili da regolare a causa delle dimensioni piccolissime del pulsante di regolazione situato sull’apparecchio
  • Ha un fitting a orecchio chiuso che impedisce la percezione dei rumori ambientali in modo naturale

Retro auricolari (BTE – Behind The Ear)

Con il termine BTE Behind The Ear, si indica il generale l’apparecchio acustico retro auricolare, cioè quello che si posiziona dietro all’orecchio. È adatto a tutte le perdite uditive, anche le più gravi. Tutte le componenti elettroniche sono posizionate nel guscio che si indossa dietro il padiglione auricolare. Il suono amplificato giunge nell’orecchio tramite un sottile tubicino siliconico collegato a una  estremità all’auricolare. E’ in genere una soluzione molto adatta anche ai bambini.

Un apparecchio acustico dietro l’orecchio:

  • Tradizionalmente è il tipo di apparecchio acustico più grande, anche se la tecnologia li ha resi sempre più snelli e meno visibili
  • È capace ad una maggiore amplificazione rispetto ad altri tipi
  • Ha un fitting a orecchio aperto, i rumori ambientali giungono all’orecchio direttamente, consentendo un udito più naturale

Retroauricolari con ricevitore nel canale o ricevitore nell’orecchio

I modelli retro auricolari con ricevitore nel canale (RIC) e ricevitore nell’orecchio (RITE) sono un particolare modello di apparecchio retroauricolare con una differenza sostanziale che permette di ridurne le dimensioni. Il ricevitore (o autoparlante ) è posizionato all’ interno dell’ auricolare e non nel guscio stesso, rendendo l’apparecchio più piccolo e più leggero. Rappresentano uno degli ultimi sviluppi dell’ industria audioprotesica e si adattano a ipoacusie da lievi e gravi.

Gli apparecchi acustici con ricevitore nel canale o nell’orecchio:

  • Hanno un guscio più piccolo e meno visibile
  • Godono di funzioni avanzate, come la connessione wireless con altri dispositivi come smartphone, e tv
  • Sono disponibili anche in modalità ricaricabile

Hanno un fitting a orecchio aperto, i rumori ambientali giungono all’orecchio direttamente, consentendo un udito più naturale.


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Come sono fatti gli apparecchi acustici e come funzionano

L’apparecchio acustico è apparentemente molto semplice: microfonoamplificatorealtoparlantepila e il gioco è fatto. La realtà è molto più complessa: ogni componente della protesi acustica è un concentrato di tecnologia.  A partire dall’involucro esterno che, negli apparecchi acustici di qualità, è resistente a polvere, sudore e addirittura impermeabile grazie a un nano trattamento idrorepellente. Gli involucri degli apparecchi intrauricolari, a scomparsa nell’orecchio, sono disegnati al computer con un sistema di modelizzazione e costruiti in piena automazione da una stampante 3D.

Componenti apparentemente banali come microfono e altoparlante sono un esempio di microtecnologia, basti pensare che l’altoparlante è in grado di raggiungere  l’uscita massima di una cassa acustica da concerto rock pur avendo dimensioni di un chicco di caffè. Il microfono, grande come un granello di riso, raccoglie senza distorsioni, i suoni con una gamma dinamica che spazia dal fruscio delle foglie ai toni potenti di una orchestra sinfonica.

Caratteristiche degli apparecchi acustici di ultima generazione

  • ascolto tridimensionale focalizzato sulla parola con attenuazione dei rumori di fondo;
  • qualità ad alta fedeltà con riduzione dello sforzo di ascolto;
  • connettività wireless con telefono, smartphone, tv, pc;
  • gamma di applicazione per tutte le sordità;
  • ampia scelta di modelli di minimo o nullo impatto estetico;
  • batterie ricaricabili;

Gli apparecchi acustici sono in grado di individuare le voci migliorando la comprensione nel rumore, garantendo un ottimo comfort di ascolto. Questa caratteristica è particolarmente importante per ridurre l’affaticamento di ascolto negli ambienti molto rumorosi. Gli apparecchi acustici vengono regolati sia sulla base delle prove audiometriche di nuova concezione che riproducono le condizioni di ascolto più critiche, che sullo stile di vita della persona. Questo tipo di personalizzazione, basato sulle reali esigenze e sulla capacità di ascolto, rappresenta il nuovo approccio della terapia audioprotesica.

Modalità di ricarica

Tradizionalmente gli apparecchi acustici sono dotati di una pila monouso, ma oggi sono sempre più ricaricabili, proprio come i cellulari.

Pile usa e getta

Sono un altro componente hi tech dell’apparecchio acustico, normalmente del tipo Zinco Aria. La pila deve essere piccola, piccolissima ma soprattutto in grado di erogare dall’inizio al termine della sua vita, una corrente variabile con una tensione sempre costante. Devono essere sostituite frequentemente, ogni ogni due/tre giorni, ma i tempi possono variare dal tipo e dalle dimensioni della pila e dal tipo di apparecchio acustico. Gli apparecchi acustici piccolissimi invisibili, hanno pile altrettanto piccole che hanno una durata inferiore rispetto ad altri modelli.

Ricaricabili

Gli apparecchi acustici stanno diventando sempre più ricaricabili con batterie agli ioni di litio per una maggiore facilità di utilizzo e azzerare i costi per l’acquisto delle pile. Gli apparecchi si posizionano ogni sera, in una speciale custodia che ricarica gli apparecchi e garantisce 24 ore di ascolto. La custodia è anche portatile e permette la ricarica ovunque ci si trovi.

Amplificazione dei suoni

Ma il compito più gravoso è svolto dall’amplificatore che, di fatto, non è un amplificatore ma un piccolissimo microprocessore. A questo micro computer l’onere di elaborare i suoni inviati dal microfono seguendo le esigenze legate alla sordità del paziente impostate dall’audioprotesista. Il microprocessore capisce con una propria intelligenza artificiale cosa deve essere amplificato, come le voci, e cosa deve essere attutito come i rumori di fonfo e il brusio ambientale. E ciò avviene costantemente con tempi di reazione inferiori  al millisecondo.

Gli apparecchi acustici evoluti sono poi connessi tra di loro in wi fi per migliorare l’ascolto a 360 gradi anche negli ambienti più difficili. Anche la connessione tra apparecchio acustico e telefono viaggia in wi-fi e consente l’ascolto di telefonate e la connessione con app multifunzione. A breve gli apparecchi acustici diventeranno device medicali globali in grado di leggere la pulsazione cardiaca o di segnalare una caduta dell’utente.

Funzioni degli apparecchi acustici

Gli apparecchi acustici di ultima generazione sono elaboratori di suoni molto sofisticati. Nonostante le piccolissime dimensioni il microprocessore garantisce differenti funzioni avanzate.

  • Microfoni direzionali. Questi microfoni consentono una migliore ricezione dei suoni da qualsiasi direzione provengano con riduzione dei rumori circostanti. Questa funzione permette ad esempio di comprendere con chiarezza un interlocutore che si trova di fronte o di fianco, isolando la sua voce e attenuando gli altri rumori di fondo che creano disturbo uditivo..
  • Controllo del rumore ambientale. Gli apparecchi acustici di ultima generazione offrono l’attenuazione del rumore ambientale, che aiuta a bloccare i brusii di sottofondo e migliora la qualità di ascolto per un suono più nitido.
  • Connettività wireless. Sempre più spesso gli apparecchi acustici possono interfacciarsi wireless con alcuni dispositivi compatibili tramite Bluetooth, come cellulari, lettori musicali, computer e televisori.
  • Regolazione da remoto. Tramite un app dedicata gli apparecchi acustici possono essere regolati da remoto. L’audioprotesista può effettuare aggiustamenti e controlli ovunque ci si trovi senza doversi muoversi da casa, ufficio o luogo di vacanza.
  • Funzioni di ascolto. Gli apparecchi acustici di ultima generazione possono memorizzare diverse impostazioni preprogrammate per varie esigenze di ascolto e ambienti, come il ristorante, l’ufficio, il traffico.

Dietro a un apparecchio acustico avanzato c’è la tecnologia e la ricerca di migliaia di tecnici e audiologi con investimenti miliardari. Per tutti questi motivi, nel mondo, le aziende che producono apparecchi acustici evoluti, top di gamma sono solo cinque.


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L’apparecchio acustico migliora la vita

Chi ha una perdita uditiva si trova spesso in grande difficoltà a dialogare con altre persone, chiede più volte di ripetere, di alzare il volume della voce e, nella maggior parte dei casi, viene esclusa dalla conversazione.

Chi non indossa l’apparecchio acustico

Spesso chi ha una perdita uditiva, ma non indossa un apparecchio acustico si trova in difficoltà nelle seguenti situazioni:

  1. quando le persone hanno un tono di voce basso o si coprono la bocca con una mano;
  2. nelle conversazioni di gruppo quando più persone parlano contemporaneamente;
  3. quando non si ha la possibilità di guardare in volto il proprio interlocutore e quindi intuire dal movimento delle labbra e dai gesti l’argomento della conversazione;
  4. in casi di scarsa illuminazione e in ambienti rumorosi;
  5. quando i concetti sono formulati in maniera complessa.

La deprivazione uditiva comporta una significativa riduzione delle interazioni sociali, tendenza all’isolamento e alla solitudine, aumento del rischio di sviluppare sindromi ansioso-depressive, aumento del rischio di cadute e di mortalità.

Persone con apparecchio acustico

Le persone che indossano un apparecchio acustico hanno, invece, una vita sociale più attiva, una maggiore predisposizione a condividere momenti comuni e si sentono più sicuri a muoversi in autonomia.

Gestire una conversazione per un portatore di apparecchio acustico non è un problema:

  1. anche se l’interlocutore parla a bassa voce, la comprensione è ottimale;
  2. nelle conversazioni di gruppo le voci vengono percepite in maniera nitida;
  3. non è necessario guardare in volto il proprio interlocutore. Il suono arriva chiaramente da ogni direzione;
  4. anche in situazioni rumorose l’apparecchio acustico amplifica selettivamente la voce del proprio interlocutore e abbassa il brusio di sottofondo;
  5. la comprensione delle parole più complesse avviene in maniera naturale.

La riabilitazione uditiva mediante apparecchi acustici, ove indicata, deve essere effettuata precocemente e non procrastinata, al fine di impedire l’instaurarsi di una plasticità corticale dannosa conseguente alla deprivazione uditiva.

Le persone portatrici di apparecchio acustico presentano, inoltre, una riduzione dell’affaticamento mentale e dello sforzo di ascolto, oltre che un miglioramento della memoria e della qualità di vita, con ripercussioni positive sugli aspetti sociali e relazionali.


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