Pulire gli orecchi dal cerume: tutte le cose da non fare

 

Ti sei mai chiesto quale sia il modo migliore per pulire i tuoi orecchi dal cerume? Se la risposta è sì, forse avrai cercato in rete e avrai trovato parecchi rimedi. Qui vogliamo spiegarti quali sono le buone pratiche per prendersi cura dei propri orecchi.

Devi sapere che gli orecchi sono organi estremamente complessi e delicati a cui dedicare la giusta attenzione. Oltre a essere la sede dell’udito sono anche quella dell’equilibrio e un danno all’orecchio può causare non soro problemi all’udito, ma anche alla deambulazione.

Cos’è il cerume e a cosa serve?

Il cerume è una sostanza prodotta dalle ghiandole degli orecchi per proteggere il condotto uditivo esterno da infezioni, irritazioni e altri danni. In generale, non è necessario rimuovere il cerume a meno che non causi problemi all’udito o sia presente in quantità eccessive che causano una sensazione di pienezza e di occlusione.

La pulizia degli orecchi dovrebbe essere effettuata solo se necessario e preferibilmente con un panno imbevuto di acqua tiepida. L’ausilio di altri strumenti deve essere eseguita sotto la guida di un professionista qualificato. L’uso di oggetti come cotton fioc o altri oggetti appuntiti può causare danni all’orecchio, tra cui traumi al condotto uditivo, infezioni e addirittura la perforazione del timpano.

In generale, si consiglia di evitare la pulizia eccessiva degli orecchi e di consultare un medico o un professionista dell’udito qualificato per la pulizia professionale degli orecchi , se necessario.

I cotton fioc

I professionisti dell’udito e gli otorinolaringoiatri sconsigliano di usare i cotton fioc per pulire gli orecchi, poiché possono spingere il cerume all’interno del canale uditivo, causando occlusioni e potenziali danni all’udito.

cotton fioc per pulire le orecchie

Inoltre, se non si utilizzano in modo corretto, è possibile causare danni al timpano o al canale uditivo esterno. Ad esempio, se si spinge il cotton fioc troppo in profondità nell’orecchio, si rischia di perforare il timpano o di causare un’irritazione al canale uditivo.

Il corpo umano è in grado di eliminare il cerume in modo naturale, quindi, a meno che non si abbia un eccesso di cerume o un’occlusione del canale uditivo, non è necessario pulire gli orecchi. In caso di dubbio, è sempre meglio rivolgersi a un medico o a un professionista dell’udito per una valutazione e una pulizia professionale degli orecchi.

I coni di cera

I coni di cera per pulire gli orecchi , noti anche come coni auricolari o candele auricolari, non sono considerati sicuri per la pulizia degli orecchi. Sono costituiti da un cono di tessuto cerato che viene inserito nel canale uditivo esterno e acceso all’estremità esterna.

coni di cera per pulire orecchi

Non esiste alcuna prova scientifica che dimostri l’efficacia dei coni di cera per la pulizia degli orecchi e ci sono diversi rischi associati al loro utilizzo, tra cui:

  • Possibilità di lesioni all’orecchio: la cera fusa dal cono potrebbe colare nell’orecchio e causare lesioni all’orecchio esterno o al timpano.
  • Rischio di ustioni: il cono acceso può causare bruciature dell’orecchio o del viso.
  • Rischio di occlusione: la cera del cono potrebbe spingersi più in profondità nel canale uditivo, causando un’occlusione.

Questi coni si basano sul principio che il calore creato dalla combustione attiri il cerume all’esterno. In realtà non esiste alcuna documentazione scientifica che supporti questa teoria e il materiale che si deposita sul cono a fine del trattamento non è in realtà cerume, ma il semplice prodotto di combustione della cera.

In generale, i professionisti dell’udito e gli otorinolaringoiatri sconsigliano l’uso dei coni di cera per la pulizia degli orecchi e suggeriscono di rivolgersi a un medico o a un professionista dell’udito per una valutazione e una pulizia professionale degli orecchi.

Le gocce auricolari

Esistono diversi tipi di gocce auricolari che possono essere utilizzate per la pulizia degli orecchi , ma in generale è importante fare attenzione a come si usano queste soluzioni.

gocce per pulire le orecchie

In primo luogo, è importante seguire le istruzioni del produttore per l’uso e verificare che la soluzione auricolare sia adatta per le proprie esigenze specifiche. In secondo luogo, è importante non utilizzare mai le gocce auricolari se si sospetta di avere un’occlusione del canale uditivo o un’infezione dell’orecchio, poiché queste soluzioni potrebbero peggiorare il problema.

Inoltre, se si utilizzano le gocce auricolari per la pulizia degli orecchi, è importante farle agire per il tempo raccomandato e poi lavare l’orecchio con acqua tiepida per rimuovere la soluzione auricolare e il cerume.

In generale, se si ha un eccesso di cerume o un problema di occlusione del canale uditivo, è sempre meglio rivolgersi a un medico o a un professionista dell’udito per una valutazione e una pulizia professionale degli orecchi .

Gli strumenti di rimozione del cerume a spirale

Gli strumenti di rimozione del cerume a spirale sono dispositivi utilizzati per la pulizia del canale uditivo esterno. Questi strumenti sono progettati per rimuovere il cerume accumulato all’interno del canale uditivo attraverso una spirale flessibile.

pulire orecchie spirale

Sono di solito sono costituiti da una spirale in metallo o plastica morbida, attaccata a un manico di plastica o metallo. La spirale viene inserita delicatamente nel canale uditivo e ruotata lentamente per rimuovere il cerume.

Gli strumenti a spirale per la rimozione del cerume sono generalmente considerati facili da usare, ma è importante usarli con cautela e solo dopo aver consultato un medico o un professionista dell’udito. In alcuni casi, l’uso improprio può causare lesioni all’orecchio, danni al timpano o ulteriori problemi di udito.

Le cuffie per il lavaggio degli orecchi

Negli USA viene commercializzato OtoSet Ear Cleaning System un sistema di pulizia degli orecchi che utilizza un dispositivo a spruzzo per rimuovere il cerume in eccesso dall’orecchio. OtoSet è costituito da una cuffia che viene riempita con una soluzione di lavaggio auricolare e una punta auricolare morbida e flessibile.

OtoSet è pensato solo per un uso professionale e funziona inserendo la punta auricolare nel canale uditivo e spruzzando la soluzione di lavaggio auricolare nel canale uditivo. La soluzione di lavaggio auricolare ammorbidisce il cerume e lo rimuove in modo delicato.

Il prodotto non è utilizzato in Italia e non risulta autorizzazione ufficiale dell’ AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco.

Come togliere un tappo di cerume?

Solo se il cerume viene prodotto in eccesso e causa una sensazione di pienezza e ovattamento è necessario procedere alla sua rimozione. In tutti gli altri casi il cerume prodotto in quantità adeguata svolge una funzione di protezione e lubrificazione fondamentale per l’orecchio. Se invece causa problemi, la sua rimozione deve essere effettuata con cautela per evitare di causare lesioni all’orecchio. Ecco alcuni consigli generali:

  • Consultare un medico o un professionista dell’udito: se si ha un tappo di cerume, è importante rivolgersi a un medico specialista audiologo per la rimozione, soprattutto se si ha un problema di occlusione del canale uditivo o si hanno altri problemi di udito.
  • Non usare i cotton fioc: come accennato in precedenza. L’uso dei cotton fioc per rimuovere il cerume può spingere il cerume più in profondità nel canale uditivo, causando un’occlusione.
  • Utilizzare le gocce auricolari solo se consigliate dal medico specialista. Le gocce auricolari possono ammorbidire il cerume e aiutare a rimuoverlo in modo naturale. Tuttavia, è importante seguire le istruzioni del produttore e non utilizzarle se si ha un’infezione dell’orecchio o un problema di occlusione del canale uditivo.

In generale, la rimozione del tappo di cerume deve essere effettuata da un medico. Se si ha un problema di occlusione del canale uditivo o altri problemi di udito, è importante rivolgersi a un medico per una valutazione e una pulizia professionale degli orecchi.


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Come allungare la vita delle pile degli apparecchi acustici

In commercio esistono diversi tipi di apparecchi acustici che si differenziano, per la forma, per le funzionalità ma anche per il tipo di alimentazione.

Sono sempre più diffusi gli apparecchi acustici ricaricabili, che si mettono in carica ogni sera proprio come un cellulare, ma ancora molti degli apparecchi acustici sono alimentati con pile usa e getta.

Le pile sono del tipo zinco-aria, cioè si attivano con l’ossigeno una volta che il sigillo adesivo viene rimosso. Finché l’adesivo rimane al suo posto, le batterie in genere hanno una scadenza di tre anni. Una volta rimossa la protezione, la durata della batteria dipende dalle sue dimensioni, dal tipo di utilizzo, dall’umidità, dalle esigenze di amplificazione e dall’utilizzo dello streaming Bluetooth, che consuma risorse aggiuntive.

Diverse dimensioni, diversi colori

In commercio esistono quattro tipi di batterie che alimentano diversi tipi di apparecchi acustici. Gli apparecchi acustici più grandi, tipicamente i retroauricolari utilizzano pile più grandi che garantiscono più ore di autonomia.

Per questioni di spazio, invece i piccolissimi apparecchi intrauricolari, detti a volte anche ‘invisibili’ possono ospitare solo pile piccolissime dalla durata inferiore.

Ma non preoccuparti non devi ricordarti numeri o codici, basta che ti ricordi il colore della tua pila.

Questi i quattro modelli in commercio:

pile apparecchi acustici

TipoColoreDimensioniApparecchi acusticiDurata media
675Blu11,6 mm x 5,4 mmApparecchi retro auricolari BTE9-20 giorni
13Rosso7,9 x 5,4Apparecchi BTE e ITE6-14 giorni
312Marrone7,9 x 3,6Apparecchi mini BTE, RITE e ITC3-10 giorni
10Giallo5,8 x 3,6Apparecchi mini RITE e CICI3-7 giorni

Qualche consiglio per farle durare di più

  • Le pile zinco-ariasi attivano con l’ossigeno. Quindi fai attenzione a non rimuovere l’adesivo finché non sei pronto a utilizzare le batterie.
  • Dopo aver rimossol’adesivo aspetta un minuto prima di inserire la batteria nell’apparecchio acustico. Questo le permette di attivarsi.
  • Una volta attivatele batterie funzionano in continuazione. Per risparmiare carica, quando togli gli apparecchi acustici di notte, apri lo sportellino della pila per allungarne la vita.
  • Se rimetti l’adesivoquando non usi l’apparecchio, per esempio di notte, puoi aumentare di poco l’autonomia.
  • La vita di una batteria Dipende dal tipo di perdita uditiva, dal tempo di utilizzo dell’apparecchio acustico e dall’età della batteria stessa. Quindi non usare funzioni che non ti sono necessarie per aumentarne la vita.

E mi raccomando una volta che sono esauste, riporta le batterie usate nel tuo centro acustico o smaltiscile negli appositi raccoglitori o portale in discarica..

Gli apparecchi acustici ricaricabili

Gli apparecchi acustici ricaricabili sono l’ultima evoluzione della tecnologia audio protesica e i produttori sono alla continua ricerca di soluzioni sempre più avanzate per rispondere alle richieste di clienti sempre più esigenti.

Sono dotati di una speciale custodia nella quale si ripongono e che funziona anche da caricabatteria. In alcuni modelli ricaricabili, si possono ancora inserire batterie standard se la carica si esaurisce. A seconda delle modalità di utilizzo, dello streaming audio, gli apparecchi acustici ricaricabili sono in grado di funzionare per tutto il giorno dopo una carica notturna.

apparecchi acustici ricaricabili


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Se l’apparecchio acustico fischia: cosa fare

Può capitare che l’apparecchio acustico fischi, mentre lo si indossa o quando lo si sfila. Ma anche in altre occasioni puoi percepire fastidiosi sibili provenienti dal tuo apparecchio acustico.

È importante sapere che se l’apparecchio acustico è indossato e adattato correttamente non deve fischiare. Quindi se questo accade significa che qualcosa non va. Vediamo dunque perché succede e che cosa fare per risolverlo.

Il feedback degli apparecchi acustici

Il fischio degli apparecchi acustici viene definito feedback e si verifica quando il suono che avrebbe dovuto entrare nel canale uditivo rimbalza e torna indietro nel microfono dell’apparecchio acustico. Il suono viene quindi ri-amplificato, e produce un fischio fastidioso.

Il feedback può verificarsi in diverse situazioni, come ad esempio quando indossi gli apparecchi acustici al mattino, quando li sfiori con una sciarpa o quando li togli la sera. Questo accade perché per qualche istante gli apparecchi acustici si sfilano e non sono nella posizione corretta. Dunque il suono rimbalza e provoca il fischio.  

In generale il feedback degli apparecchi acustici è il segnale che qualcosa non va oppure che necessitano di una pulizia approfondita.

Perché gli apparecchi acustici fischiano e cosa si può fare

Gli apparecchi acustici di ultima generazione sono dotati di sofisticati circuiti digitali per la rimozione del feedback, ma ci sono diverse situazioni che possono causare il fischio.

Ecco le più comuni e come risolverle:

Non aderiscono perfettamente

Indossare gli apparecchi acustici, facendoli aderire perfettamente alla parete interna del canale uditivo, spesso può bastare per eliminare il fischio. Ma può capitare che anche gli orecchi, come ogni parte del corpo, cambino nel tempo. L’invecchiamento, l’aumento o la perdita di peso possono influire sulla forma degli orecchi. Se questi si modificano, può capitare che l’auricolare non aderisca più perfettamente. Questo significa che il suono amplificato che arriva al microfono nell’orecchio torna indietro provocando il feedback. Per risolvere, basta chiedere all’audioprotesista di modificare i terminali dell’apparecchio o realizzarli su misura.

Volume troppo alto

Quando non senti bene spesso sei tentato di alzare il volume degli apparecchi acustici. Difficilmente questa è la soluzione adatta perché alzare troppo il volume può causare il fischio. Per risolvere è sufficiente abbassare progressivamente il volume dell’apparecchio acustico fino al punto in cui il suono non crea un feedback.

Se però hai spesso la necessità di alzare notevolmente il volume, forse il tuo apparecchio acustico non è regolato correttamente per la tua perdita uditiva. Forse il tuo udito è peggiorato o si è modificato. In questo caso puoi consultare il tuo audioprotesista per una regolazione più adatta.

Cerume nell’orecchio

Se il canale uditivo è ostruito da un eccesso di cerume, il suono non può passare. Quindi rimbalza e gli apparecchi iniziano a fischiare. Infatti gli apparecchi acustici aiutano a sentire perché amplificano i suoni e li trasmettono verso l’interno attraverso il canale uditivo. È dunque importante che questo sia pulito e libero da corpi estranei.

Se il cerume è eccessivo, può anche bloccare il canale uditivo e – oltre a causare problemi agli apparecchi acustici – causa mal d’orecchio o perdita di udito. In questo caso fai pulire le orecchie da un professionista. In condizioni di normalità il cerume non causa occlusioni perché viene espulso naturalmente verso l’esterno.

In ogni caso è sempre bene fare una pulizia costante della cupolina dell’apparecchio per rimuovere il cerume in eccesso e migliorare l’efficienza dell’apparecchio acustico.

Il tubicino è danneggiato

In alcuni casi il tubicino trasparente che collega l’apparecchio acustico all’auricolare che si inserisce nell’orecchio può indurirsi e accorciarsi. In questo caso il tubicino tira l’auricolare che esce leggermente dal canale e non ha più la giusta aderenza. La semplice sostituzione del tubicino, a cura del tuo audioprotesista, ripristina l’efficienza dell’apparecchio acustico.

Se comunque dopo queste verifiche i tuoi apparecchi acustici continuano a fischiare, contatta il tuo centro acustico e segnala il problema. Quando gli apparecchi sono applicati correttamente e regolati per la tua perdita uditiva non devono fischiare.

Foto di copertina: stockking – www.freepik.com


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La manutenzione dell’apparecchio acustico: come prendersene cura

Hai appena comprato un apparecchio acustico o l’hai acquistato da un po’ e ti stai chiedendo come fare per prendertene cura per farlo durare più a lungo e per fare in modo che funzioni sempre al meglio?

È facile. Quello che devi fare sono pochi semplici gesti quotidiani che ti spieghiamo qui.

  1. Pulisci tutti i giorni il tuo apparecchio acustico con un panno morbido e asciutto. Non servono sapone e detergenti. Ti basta pulire il tuo apparecchi acustico con il panno in microfibra in dotazione con qualsiasi apparecchio acustico o con un semplice fazzolettino di carta. Scegli tu se farlo tutte le sere quando lo togli o la mattina quando lo indossi. Questo ti aiuterà a mantenerlo pulito ed evitare accumuli di polvere e sporco che potrebbero compromettere il suo funzionamento.
  2. Se hai bisogno di una pulizia più profonda usa solo prodotti specifici. Chiedi consiglio al tuo audioprotesista su quello più adatto. Per nessun motivo usa detergenti generici per la casa come sgrassatori o prodotti per il bagno. Potrebbero avere agenti aggressivi che danneggiano il tuo apparecchio acustico.
  3. Almeno una volta alla settimana, ma meglio tutti i giorni, pulisci la cupolina dall’eventuale cerume. La cupolina è quel piccolo “cappellino” in silicone che protegge il ricevitore e che si inserisce all’interno dell’orecchio. Rimuoverla è molto semplice. Basta afferrarla con due dita e con un lieve movimento ondulatorio staccarla dal ricevitore. Una volta rimossa è sufficiente pulirla con acqua e sapone neutro avendo cura di asciugarla bene prima di inserirla nuovamente.
  4. Ricordati sempre di riporre l’apparecchio acustico in un luogo asciutto, lontano da fonti di calore e di umidità e non facilmente raggiungibile da bambini o animali domestici che potrebbero inghiottirlo accidentalmente (eh sì è già capitato!).

Come sanificare l’apparecchio acustico

Se desideri fare una pulizia più profonda puoi sanificare l’apparecchio acustico per eliminare eventuali batteri. Anche questa è un’operazione molto semplice che però va fatta con prodotti specifici come ad esempio OtoVita Spray. In alternativa puoi usare anche un prodotto per la sanificazione delle mai che abbiamo imparato a usare nel periodo della pandemia.

  1. Poni l’apparecchio acustico su un fazzolettino di carta
  2. Spruzza il prodotto per sanificare su entrambi i lati
  3. Lascia agire il prodotto per qualche secondo
  4. Asciuga accuratamente l’apparecchio acustico con un fazzolettino di carta

Come sostituire il paracerume

Questa operazione va fatta solo quando l’apparecchio acustico è intasato dal cerume e la sola pulizia della cupolina non è sufficiente.

Ma come rendersi conto che il paracerume è da sostituire? In genere le prestazioni dell’apparecchio acustico cominciano a diminuire e non si sente più bene come al solito. Se anche dopo la pulizia la situazione non cambia allora forse è il caso di sostituire il paracerume.

In genere è un’operazione che viene eseguita periodicamente dal tuo audiopotesista, ma se vuoi puoi eseguirla in autonomia procurandoti un kit per la sostituzione del paracerume. Ti spieghiamo come fare in questo video:

https://www.youtube.com/watch?v=4i0p3nznHJU

Cosa fare se…

Può capitare che a volte il tuo apparecchio acustico non funzioni come deve. Ecco alcune situazioni che possono verificarsi e come porvi rimedio.

In ogni caso se hai qualche dubbio il consiglio è sempre quello di rivolgerti al tuo audioprotesista e non improvvisare soluzioni. Gli apparecchi acustici sono oggetti estremamente tecnologici e preziosi, potresti rischiare di danneggiarli irreparabilmente.

Se l’apparecchio acustico non funziona

  1. Verifica che sia acceso
  2. Verifica che la batteria sia carica
  3. Verifica che la batteria sia inserita correttamente
  4. Verifica che il paracerume non sia otturato (rivolgiti al tuo audioprotesista)
  5. Il microfono o il tubetto sono danneggiati (rivolgiti al tuo audioprotesista)

Se l’audio non è chiaro o è distorto

  1. Verifica che la batteria sia carica
  2. Verifica che l’apparecchi acustico sia inserito correttamente nell’orecchio
  3. L’apparecchio acustico è danneggiato (rivolgiti al tuo audioprotesista)

Se l’apparecchio acustico fischia

  1. Verifica che l’apparecchio sia inserito correttamente
  2. Se fischia mente usi il telefono verifica il corretto utilizzo con il telefono
  3. I settaggi non sono impostati correttamente (rivolgiti al tuo audioprotesista)

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Apparecchi acustici di ultima generazione: tutte le caratteristiche

 

I moderni apparecchi acustici sono un concentrato di tecnologia. Le grandi case produttrici investono continuamente in ricerca e sviluppo per proporre soluzioni sempre più piccole ed evolute.

Un po’ di storia

Il primo apparecchio acustico della storia si può far risalire al 1600. Era un ”orecchio” in metallo da applicare agli orecchi. Le cosiddette ‘trombe acustiche’ hanno fatto la loro apparizione nel 1800. Erano dei coni principalmente in metallo che venivano puntati verso la fonte del suono per catturarlo e trasportarlo all’interno dell’orecchio.

Nel secolo scorso l’artigianato ha ceduto il passo alla tecnologia elettronica. Nel 1913, Siemens fu una delle prime aziende a offrire apparecchi acustici con amplificatori a valvole. Questi primi apparecchi erano grandi quanto un pacchetto di sigarette e dunque poco pratici e non indossabili. Il Modello 56 di Acousticon, a metà degli anni ‘20, fu uno dei primi apparecchi veramente portatili, sebbene fosse piuttosto pesante. Alcuni dei progressi tecnologici si ebbero nel dopoguerra con il Miniature 75 di Zenith, di dimensioni tascabili, che favorì il processo di transizione verso protesi sempre più piccole ed efficienti.

Negli anni ’50 i transistor portarono a miglioramenti sorprendenti negli apparecchi acustici in termini di dimensioni e prestazioni. È qui che nascono le attuali definizioni degli apparecchi acustici BTE (Behind The Ear), cioè apparecchi acustici retro auricolari. Il passo successivo è stato quello di inserire gli apparecchi acustici nell’orecchio (ITE, In The Ear) e poi, man mano che diventavano sempre più piccoli, nel canale uditivo (ITC, In The Canal). Ora gli apparecchi acustici possono essere inseriti completamente nel condotto uditivo (CIC, Completely In Canal).

Fino ai primi anni ’90, la maggior parte degli apparecchi acustici era ancora analogica e consisteva in un microfono, un amplificatore e un altoparlante. Ma grazie ai componenti miniaturizzati per computer e alla tecnologia di elaborazione audio alla fine degli anni ’80 è nato il primo apparecchio acustico digitale.

Gli apparecchi acustici digitali

Oggi tutti gli apparecchi acustici sono completamente digitali. Utilizzando la potenza dei microchip sono in grado di elaborare i suoni in ingresso in maniera sofisticata per amplificare alcune frequenze e attenuarne altre.

Ormai tutti gli apparecchi acustici di ultima generazione offrono un ascolto sempre più naturale e sono personalizzabili nelle diverse situazioni di vita quotidiana. Attraverso un’app dedicata è possibile selezionare non solo il volume ma anche applicare filtri per ottimizzare l’ascolto. In ogni situazione l’apparecchio acustico calibra opportunamente i suoni in entrata amplificando il parlato e attenuando i rumori di fondo come il brusio nei locali affollati.

Grazie alla tecnologia Bluetooth gli apparecchi acustici si collegano tra di loro per un suono più omogeneo e si connettono con tutti i dispositivi audio compatibili, come il telefono, la TV o il computer. E così si possono fare telefonate a mani libere, trasmettendo l’audio direttamente negli apparecchi acustici, così come il sonoro della televisione.

Inoltre, la miniaturizzazione dei processori li ha resi sempre più piccoli e leggeri. Anche gli apparecchi acustici retro auricolari, che si indossano dietro il padiglione, vengono realizzati in differenti tonalità per adattarsi al colore dei capelli e dell’incarnato per essere sempre più discreti.

Infine, ultima rivoluzione a fare la sua apparizione nel mondo degli apparecchi acustici riguarda le modalità di ricarica. Se tradizionalmente gli apparecchi acustici sono alimentati con pile usa e getta, da 6 anni sono arrivati sul mercato gli apparecchi acustici ricaricabili. La prima azienda a realizzarli è stata la svizzera Phonak nel 2016. Le dimensioni e le funzioni rimangono analoghe, ma a vincere è la praticità. Infatti gli apparecchi acustici vengono riposti ogni sera in un’apposita custodia che funziona da caricabatteria. È sufficiente lasciarli in carica durante la notte per avere una giornata intera di utilizzo.

In futuro gli apparecchi acustici saranno ancora più piccoli, tecnologicamente avanzati e personalizzati per adattarsi sempre più alle esigenze di ascolto di ogni persona.


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Da cosa dipende il prezzo di un apparecchio acustico

 

Pensi che gli apparecchi acustici siano troppo cari e che il prezzo non sia giustificato per le loro dimensioni e le loro funzioni? Proviamo a spiegarti da cosa dipende il prezzo degli apparecchi acustici e come scegliere un apparecchio acustico di buona qualità a un prezzo corretto.

La tecnologia

Gli apparecchi acustici sono un vero e proprio concentrato di tecnologia. Sono in effetti potenti computer ridotti alle dimensioni di pochi millimetri con processori miniaturizzati in grado di elaborare i suoni con chiarezza e precisione. Il principio di funzionamento è semplice, ma richiede una tecnologia avanzata: i suoni captati dai microfoni vengono elaborati e amplificati digitalmente dal microchip e quindi inviati al timpano.

Gli apparecchi acustici sono in grado di elaborare i suoni in maniera estremamente raffinata. Infatti amplificano alcuni suoni, come il parlato, le conversazioni, il volume della televisione e contemporaneamente ne abbassano altri, come il brusio di fondo in ambienti affollati, il rumore del motore dell’automobile e altri suoni di secondaria importanza. Tutto questo per un ascolto ottimale in ogni situazione.

Gli apparecchi acustici sono in grado di individuare le voci migliorando la comprensione nel rumore, garantendo un ottimo comfort di ascolto. Questa caratteristica è particolarmente importante per ridurre l’affaticamento di ascolto negli ambienti molto rumorosi. Gli apparecchi acustici vengono completamente personalizzati e regolati sia sulla base di prove audiometriche di nuova concezione che riproducono le condizioni di ascolto più critiche, che sullo stile di vita della persona. Questo tipo di adattamento, basato sulle reali esigenze e sulla capacità di ascolto di ogni singola persona, rappresenta il nuovo approccio della terapia audioprotesica.

Ricerca e sviluppo

Le principali case produttrici di apparecchi acustici, come Oticon, Phonak e ReSound, investono ogni anno circa il 10% dei loro profitti nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie. Questo investimento continuo e costante permette l’evoluzione degli apparecchi acustici verso una migliore qualità di ascolto, più naturale, per un miglior comfort di utilizzo. Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante, permettendo di realizzare apparecchi acustici sempre più piccoli e funzionali, per rispondere alle richieste degli utilizzatori più esigenti.

Ad esempio gli ultimi apparecchi acustici Oticon sono alimentati da una rete neurale profonda integrata, un tipo di intelligenza artificiale evoluta, in grado di replicare il modo in cui lavora il cervello. Per questo sono stati acquisiti 12 milioni di scenari sonori dalla vita reale, affinché l’apparecchio acustico imparasse la a comportarsi al meglio in ogni situazione di ascolto.

Le funzioni

Le funzioni disponibili per gli apparecchi acustici influiscono notevolmente sul prezzo finale. Gli apparecchi acustici di ultima generazione sono dotati di modalità streaming e si collegano via wifi con i principali dispositivi audio. Così si possono ricevere le telefonate direttamente tramite l’apparecchio acustico oppure l’audio del televisore, del computer e di altri device compatibili.

Hanno inoltre la possibilità di regolare le impostazioni da remoto, collegandosi tramite una rete internet con il proprio centro acustico, dovunque ci si trovi. Una app dedicata permette anche di accedere alle diverse funzioni.

Gli apparecchi acustici più semplici, della fascia “entry level” sono comunque ottimi dispositivi che soddisfano le esigenze primarie di ascolto, garantendo un suono nitido e naturale in ogni situazione, anche negli ambienti più rumorosi. Rinunciare alle funzioni avanzate non significa avere un apparecchio acustico di bassa qualità. È un po’ come succede con gli smartphone: ne esistono di diversi modelli e prezzi, con funzioni più o meno avanzate, ma tutti sono in grado di garantire le funzioni di base a livelli di qualità.

Il tipo di apparecchio acustico

Anche il tipo di apparecchio acustico influisce sul prezzo. Gli apparecchi acustici intrauricolari, i cosiddetti invisibili che si inseriscono all’interno del condotto uditivo hanno in genere un prezzo più alto perché devono essere realizzati su misura.

Pochi infatti lo sanno, ma per poter adattare gli apparecchi intrauricolari al proprio orecchio deve essere realizzato un calco in pasta di silicone che aderisce perfettamente al condotto e al padiglione auricolare, dal quale viene realizzata la forma del guscio dell’apparecchio.

L’operazione, effettuata da un audioprotesista, è assolutamente indolore e dura pochi minuti, ma questo comporta l’attesa di qualche giorno per poter indossare questi apparecchi. Il tempo necessario per la realizzazione del guscio personalizzato con una stampante 3D.

Questo operazione non è necessaria invece per gli apparecchi acustici retroauricolari che sono invece ‘universali’ e adattabili immediatamente a qualsiasi orecchio.

Le modalità di ricarica

Infine anche la modalità di ricarica influisce sul prezzo dell’apparecchio acustico.

Esistono oggi in commercio due tipi di apparecchi acustici:

  • Gli apparecchi acustici alimentati con pile usa e getta
  • Gli apparecchi acustici ricaricabili

Anche in questo caso i due tipi di apparecchi acustici hanno prezzi differenti. Gli apparecchi acustici con pila usa e getta hanno un costo inferiore, ma a questo va aggiunto il costo delle pile (in media circa 4-5 euro al mese) che varia a seconda del modello e del tipo di utilizzo dell’apparecchio. Ad esempio se si usa molto spesso la modalità streaming per guardare al TV o ricevere telefonate, la durata della batteria diminuisce.

Gli apparecchi acustici ricaricabili sono di poco più cari e comprendono il caricabatteria, una custodia intelligente in cui si ripongono gli apparecchi acustici e che può funzionare anche in assenza di corrente. È un oggetto di design dalle forme accattivanti e dotato di led che indicano lo stato e l’avanzamento della ricarica.

Conclusioni

Dunque abbiamo fatto una rapida panoramica sui vari tipi di apparecchi acustici, sulla tecnologia e sulle modalità di ricarica per spiegare i costi degli apparecchi acustici.

Spero che a questo punto ti sia più chiaro da cosa dipende il prezzo degli apparecchi acustici e quale scegliere in base alle tue esigenze e al tuo portafoglio. Se hai bisogno di un consiglio in più, non esitare a compilare il modulo che trovi qui sotto e saremo felici di rispondere a tutte le tue domande.


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Pile o ricaricabili: quali sono gli apparecchi acustici migliori

Esistono diversi tipi di apparecchi acustici: retroauricolari, intrauricolari, con pile o con batterie ricaricabili e non sai quale scegliere, quale è il migliore per te? Qui proviamo a spiegarti la differenza tra gli apparecchi acustici alimentati a pile e quelli ricaricabili per capire qual è il più adatto a te e alla tua sordità.

Apparecchi acustici alimentati a pile

Tradizionalmente gli apparecchi acustici sono sempre stati alimentati a pile. Si tratta di pile molto piccole, le cosiddette pile a bottone. Ne esistono di 4 tipi che si diversificano per il colore, così non dovrai ricordarti il modello della pila, ma semplicemente il colore.

Queste le principali pile utilizzate negli apparecchi acustici e la loro durata teorica:

TipoColoreDimensioniApparecchi acusticiDurata media
675Blu11,6 mm x 5,4 mmApparecchi retro auricolari BTE9-20 giorni
13Rosso7,9 x 5,4Apparecchi BTE e ITE6-14 giorni
312Marrone7,9 x 3,6Apparecchi mini BTE, RITE e ITC3-10 giorni
10Giallo5,8 x 3,6Apparecchi mini RITE e CICI3-7 giorni

Ma quali sono gli apparecchi acustici che usano le pile e perché ci sono pile differenti?

Gli apparecchi acustici che usano pile usa e getta sono fondamentalmente tutti, dagli endoauricolari, cioè quelli piccolissimi che si inseriscono all’interno del condotto uditivo, sia i retroauricolari che si posizionano dietro il padiglione.

Apparecchi acustici intrauricolari
apparecchi acustici retroauricolari
Apparecchi acustici retroauricolari

Più è piccolo l’apparecchio acustico, più sarà piccola la sua pila e di conseguenza anche minore la sua durata. Ad esempio gli apparecchi acustici ‘invisibili’ che si inseriscono all’interno dell’orecchio usano la pila gialla che è quella che ha una durata minore, che va dai 3 ai 7 giorni a seconda dell’utilizzo e delle funzioni attivate.

Anche gli apparecchi acustici con le pile possono avere funzioni avanzate come lo streaming e la connessione wifi con i vari dispositivi audio, dal telefono, al televisore, al computer. Non si deve pensare che gli apparecchi acustici con le pile siano tecnologicamente meno avanzati rispetto ai ricaricabili.

Il vantaggio degli apparecchi acustici con le pile sta principalmente nel prezzo. Infatti questi apparecchi hanno in genere un prezzo leggermente inferiore rispetto ai ricaricabili, ma a questo però si deve aggiungere il costo delle pile che si aggira in media attorno ai 10 euro al mese, per una vita dell’apparecchio acustica media di 5 anni.

Apparecchi acustici ricaricabili

Da 6 anni sul mercato sono arrivati gli apparecchi acustici ricaricabili. La prima azienda a realizzarli è stata la svizzera Phonak nel 2016. Oggi tutti i principali produttori di apparecchi acustici, da Oticon a ReSound hanno nella loro gamma di prodotti gli apparecchi acustici ricaricabili.

Si tratta di apparecchi acustici di alta gamma, tecnologicamente avanzati, che sono dotati di una custodia che funziona anche come caricabatteria. Gli apparecchi vengono posizionati nella loro custodia la notte e si ricaricano proprio come un cellulare per garantire una giornata intera di ascolto. La custodia è dotata di led luminosi che indicano l’andamento e lo stato della ricarica.

Sono prodotti accattivanti anche dal punto di vista del design. Intatti le varie case produttrici hanno investito molto anche nella creazione di custodie belle ed eleganti dalle forme tondeggianti.

Caricabatteria Resound
Caricabatteria Oticon

Gli apparecchi acustici ricaricabili sono solo i retro auricolari, vale a dire quelli che si indossano dietro l’orecchio. I minuscoli invisibili infatti non sono disponibili nella versione ricaricabile.

Il principale vantaggio degli apparecchi acustici ricaricabili è senza dubbio la praticità. Infatti ci si può dimenticare delle pile usa e getta senza rischiare di rimanere a secco nel bel mezzo di una conversazione. La custodia può essere mantenuta sempre sotto carica quando si è in casa, ma quando si è in viaggio garantisce comunque due cicli di ricarica completi se non allacciata alla rete elettrica.

Dunque quale scegliere?

Abbiamo visto che, di fatto, le caratteristiche degli apparecchi acustici a pile e di quelli ricaricabili sono le stesse.

Scegli dunque gli apparecchi a pile se volete tassativamente un apparecchio invisibile che non è disponibile nella versione ricaricabile o se volete risparmiare un po’ sull’acquisto, ma tenete presente che dovrete aggiungere il costo per l’acquisto delle pile.

I nostri apparecchi acustici a pile

Scegli apparecchi acustici ricaricabili se preferite la praticità, se avete una vita molto attiva, vi muovete spesso, sia per lavoro, sia per piacere per avere la garanzia di avere un apparecchio acustico sempre carico.

I nostri apparecchi acustici ricaricabili


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Il periodo di adattamento dell’apparecchio acustico

Se stai pensando di comprare un apparecchio acustico e ti chiedi cosa succede dopo l’acquisto, quanto tempo sarà necessario per abituarti e se comincerai subito a sentire bene o avrai dei fastidi, qui ti spieghiamo nel dettaglio tutto quello che succede dopo l’acquisto. Ma cominciamo dall’inizio.

I tipi di apparecchi acustici

Esistono diversi tipi di apparecchi acustici: retro auricolari che si indossano dietro il padiglione o intrauricolari che si inseriscono all’interno del condotto. Oppure apparecchi acustici si differenziano per il tipo di ricarica: ci sono quelli alimentati con le pile usa e getta e quelli dotati di un caricatore proprio come quello di un cellulare.

Qualunque sia il tipo di apparecchio acustico scelto il percorso di adattamento è simile per ogni modello.

Cosa fare prima dell’acquisto

La scelta e l’acquisto di un apparecchio acustico devono essere fatti con attenzione, prendendo in considerazione diversi fattori, primo fra tutti il quadro audiologico del paziente. Per questo è necessario un esame audiometrico che inquadri esattamente la perdita uditiva del paziente, sulla quale viene regolato l’apparecchio acustico.

Anche lo stile di vita del paziente è fondamentale per la scelta dell’apparecchio acustico. Chi non ha specifiche esigenze, non ha un vita estremamente attiva può scegliere un modello base senza particolari funzioni, che permetta comunque un’ottima qualità di ascolto. Chi invece ha una vita più intensa, chi è ancora attivo lavorativamente, chi parla lingue straniere, chi è spesso fuori casa può orientarsi verso modelli tecnologicamente più avanzati, ricaricabili, con funzioni di streaming wifi.

Cosa succede dopo l’acquisto

Una volta scelto l’apparecchio acustico adatto alle proprie esigenze, questo viene regolato sulla base dei risultati del test dell’udito per adattarsi alla propria perdita uditiva. Questa operazione viene fatta da un audioprotesista, uno specialista che tramite un software dedicato imposta i livelli di amplificazione dell’apparecchio acustico per ogni frequenza.

In genere le prime regolazioni sono ‘sottodimensionate’ vale a dire che l’amplificazione non è regolata la massimo livello, per consentire al paziente un’introduzione graduale dei suoni. Infatti chi è rimasto per lungo tempo in privazione sonora, ha bisogno di abituare progressivamente l’udito.

La prima sensazione di chi indossa gli apparecchi acustici è quella di stupore e di riscoperta di suoni ormai dimenticati, come il fruscio della carta, la voce bisbigliata e tanti altri flebili suoni che prima non si percepivamo.

Come ogni novità introdotta nella propria quotidianità, anche l’apparecchio acustico potrebbe causare un fastidio temporaneo. Il consiglio è sempre quello di parlarne con il proprio audioprotesista e di essere pazienti nei primi giorni di utilizzo e di indossarli con continuità per permettere all’orecchio di adattarsi.

Il periodo di adattamento

Dopo la prima regolazione di base sono necessari aggiustamenti periodici per configurare gli apparecchi acustici fino alla regolazione finale che si ha generalmente dopo 30 giorni dall’acquisto. Questo tempo è soggettivo e dipende anche dal grado di sordità. Alcuni pazienti necessitano di più tempo, alcuni meno, ma in media questo è il periodo necessario per la maggior parte delle persone.

Durante i primi 30 giorni sono necessarie sedute di regolazione e di adattamento periodiche, con una frequenza di 10 giorni, durante le quali l’audioprotesista verifica le sensazioni del paziente e regola di conseguenza i livelli dell’apparecchio acustico per portarli al valore ottimale.

Queste sedute sono anche importanti per spiegare al paziente come gestire i propri apparecchi acustici, come sostituire le pile, come fare la pulizia fai da te, particolarmente importante per la durata e l’efficienza del proprio apparecchi acustico.

Dopo il periodo di adattamento

Trascorsi i 30 giorni l’apparecchio acustico è ben configurato e il paziente è in grado di portarlo con ottimo beneficio. Dopo questo periodo e bene mantenere alcuni incontri di controllo e regolazione, ma con una frequenza inferiore, in genere ogni tre o quattro mesi. Il numero di questi incontri dipende dalla capacità del paziente di fare la corretta manutenzione degli apparecchi acustici. I pazienti particolarmente autonomi possono effettuare i controlli anche solo due volte all’anno nei quali si verifica la funzionalità dell’apparecchio e se necessario si ripetono i controlli audiologici per verificare che i dati audiometrici siano invariati. In caso contrario si adegua la regolazione al nuovo quadro audiologico.

In alcuni casi gli incontri periodici possono essere effettuati anche in videoconferenza e le regolazioni possono essere fatte da remoto se l’apparecchi acustico lo consente.

Quando si acquista un apparecchio acustico online chi fa la regolazione?

Per la legge italiana, la regolazione dell’apparecchio acustico deve essere sempre fatta presso un centro acustico qualificato, dunque dopo l’acquisto online sul nostro sito è necessario prenotare la regolazione presso il nostro centro di Milano.

La durata di un apparecchio acustico

Qualsiasi apparecchio acustico, di qualsiasi tipologia o modello di ricarica ha una vita media di cinque o sei anni. Dopo tale periodo è consigliabile sostituirlo con un nuovo modello più avanzato. La tecnologia audio protesica è in continua evoluzione e periodicamente vengono messi sul mercato apparecchi acustici con nuovi processori a vantaggio di un ascolto migliore e più naturale.


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